Marco Buttu

Da Gavoi al cuore dell’Antartide. L’avventura di Marco Buttu

“Marte Bianco. Nel cuore dell’Antartide. Un anno ai confine della vita”
incontro col ricercatore Marco Buttu. Ultima tappa del viaggio di Skillellè che avrò luogo alLiceo Linguistico Eleonora D’Arborea di Cagliari. sabato 16 dicembre, ore 11.30

Da Gavoi all’Antartide. Per 97 giorni di fila. L’ultima tappa del viaggio di Skillellé invita a incontrare, nella sua lunga carrellata di ospiti, Marco Buttu, ingegnere elettrotecnico e ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, protagonista di un’avventura incredibile che lo ha visto per tre mesi vivere in uno dei luoghi più freddi e inospitali del pianeta: il promontorio Dome-C dell’Altopiano Antartico. 

 

Di quei giorni di ghiaccio, dove le forme di vita non esistono, dove tutto è bianco, piatto, freddo, Buttu ha scritto un libro “Marte Bianco. Nel cuore dell’Antartide. Un anno ai confini della vita” (Edizioni LSWR), che sarà presentato all’interno del progetto “Skillellé. Pronti per il mondo” selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile*, sabato 16 dicembre, al liceo Eleonora d’Arborea di Cagliari, ore 11.30.

 

L’ultimo appuntamento dell’azione Skill4life del 2019, intende dunque preparare i ragazzi ad essere autenticamente pronti al mondo, provare ad immaginare l’immersione in un’esperienza situata ai limiti di ciò che è comunemente definito umano grazie al racconto di questo scienziato sardo, che per tre mesi ha vissuto senza mai vedere davvero la luce in uno dei luoghi più inospitali del pianeta. “Non scorderò mai l’arrivo alla base – racconta -. Dopo quattro ore di volo e 1.100 chilometri di ghiaccio è comparso un puntino: la base Concordia. Solo allora ho capito quanto sarei stato isolato”.

 

La base italo-francese Concordia, inserita nel Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, è una stazione minuscola persa nella piattezza di uno degli spazi più freddi del pianeta, una sterminata superficie di ghiaccio dove è carente l’ossigeno, dove le temperature crollano sotto gli ottanta gradi, e dove per tre mesi, ovvero 97 giorni consecutivi, la missione di ricerca ha vissuto nel buio assoluto. Assieme ad altri 12 ricercatori, sette italiani e cinque francesi, Buttu ha dovuto imparare a vivere in condizioni estreme mettendo in campo strategie vitali di relazione ed equilibri interni.

 

Un testimone davvero speciale, dunque, un esempio di rara sensibilità rivolta all’ascolto di sé e del mondo circostante, anche quando il mondo in cui si vive è un deserto buio privo di vita. Una narrazione non sempre facile ma sicuramente capace di dare corpo a un’esperienza umana, profondamente umana, oltre ogni disumana condizione.

About Alessia Sanna

Nata a Cagliari ma vive a Pula. Diplomata in lingue presso il liceo "Eleonora d'Arborea" di Cagliari e attualmente studentessa di Scienze della Comunicazione all'Università di Cagliari. Cantante e amante della musica, ha partecipato a concorsi ed eventi musicali noti in Sardegna. Appassionata dei social media, giornalismo e spettacolo.