Secondo un’indagine della Cna, si registra una flessione del 24,2% rispetto al 2012, contro il -17,7% del resto d’Italia
Continua a calare in maniera drastica l’indice di natalità nell’Isola. È quanto emerge dall’ultimo report elaborato dalla Cna Sardegna (Confederazione Nazionale Artigianato e piccola media impresa). Se a livello nazionale i dati demografici destano preoccupazione, le statistiche regionali segnano una discesa allarmante.
Nel 2018 in Sardegna sono infatti state registrate 9.438 nascite, 704 in meno del 2017 (-6,9%). E rispetto al 2012, quasi un quarto delle culle sarde sono vuote (-24,2%): una differenza significativa nel confronto con il resto d’Italia, la cui media si attesta al -17,7%. Ne consegue che il valore del quoziente di natalità nell’Isola è di 5,7 nati ogni mille abitanti, inferiore sia al valore medio nazionale (7,3) che di quello del Mezzogiorno (7,6).
Altro dato eloquente arriva dal tasso di fecondità: la media in Sardegna è di 1,06 figli per donna, a dispetto della media nazionale di 1,32. Inoltre l’età media delle madri sarde al parto è di 32,5 anni: quasi un anno in più rispetto al resto d’Italia (31,9 anni). Confrontando i dati degli anni passati, emerge poi che dal 2002 in Sardegna si contano quasi 85mila donne in meno tra i 15 e i 49 anni, il 20% in meno rispetto ai numeri della Penisola.
“La bassissima natalità rappresenta un problema serio per la Sardegna – commentano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna – Questo pessimo risultato matura in un contesto caratterizzato da livelli di natalità già assai bassi ed in costante riduzione. È ragionevole ritenere che il rilevante calo delle nascite trovi spiegazione nei fenomeni di invecchiamento della struttura demografica, aggravati dai consistenti flussi di giovani in uscita dall’Isola”.