Cinquant’anni di Coldiretti Sardegna tra la gente dei campi. Con manifestazioni di piazza, rivendicazioni nei tavoli istituzionali ma anche e sempre di più proposte, progetti realizzati in prima persona e soprattutto rapporto diretto con le persone.
Coldiretti è un punto di riferimento imprescindibile per tantissimi soci, con servizi che nascono anche dal rapporto di fiducia che si instaura nel corso degli anni e che vanno aldilà di quelli formali.Un’attività spesso dal valore sociale fondamentale, perché svolto in tutti i Comuni della Sardegna dove ancora oggi Coldiretti è presente: scrittura di lettere, consigli su bollette pazze e tanti altri piccoli ma importati servizi. Sono stati ricordati ieri in un pomeriggio di festa, ricordi, aneddoti, emozioni che si è svolto a Cagliari nella sala anfiteatro dell’Assessorato agli Enti locali. Sala che si è rivelata troppo piccola ma che ha contenuto il calore e l’attaccamento ai colori dell’Organizzazione agricola da parte dei soci arrivati da tutta la Sardegna ma anche da parte di tantissime autorità, politiche, militari, religiose, civili.
Una rappresentanza della forza sociale che oggi Coldiretti vanta di essere ed è. Una forza che ha chiare le idee e le proposte per le vertenze su tutti i settori agricoli e su come deve essere l’agricoltura, sempre in prima linea ed in trincea per difendere i propri soci, che non si sottrae alle manifestazioni di piazza ed a battere i pugni nelle sedi istituzionali in cui si prendono le decisioni o a mirare il dito sui responsabili delle crisi e delle speculazioni sul comparto. Ma Coldiretti costruisce, come dimostra Campagna Amica, l’accordo di filiera Biraghi, quello della pasta Solo sardo, dei bovini Resto al Sud e i tanti altri progetti messi in campo che stanno dando tante soddisfazioni ai soci.
Ieri questo percorso cominciato 50 anni fa, è stato ricordato con i presidenti che dal 1969 ad oggi si sono succeduti. A cominciare dal presidente fondatore, Felice Contu, che ha parlato della sua Coldiretti, di quella che ha visto nascere e crescere e che oggi “con una grande intuizione ha creato la rete di Campagna Amica dando una nuova opportunità di vendita alle aziende agricole” ma è anche un luogo “di incontro tra città e campagna e dove si può conoscere la stagionalità dei prodotti e il saper fare degli agricoltori” ha proseguito un altro presidente Francesco Ginesu.
Coldiretti “è una scuola di vita che ti forma” ha aggiunto il presidente più giovane della storia di Coldiretti Sardegna Giommaria Sassu.
Forte il ricordo e l’emozione anche per quei presidenti che non ci sono più, come Giuseppe Arangino, Giovanni Masia e Marco Scalas.
“Grandi presidenti che hanno segnato la storia della Coldiretti che ci hanno sempre messo la faccia e non si sono mai tirati indietro neppure nei momenti più difficili” ha commentato l’attuale presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu.
Ad animare il pomeriggio è stato il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba, che ha ricordato le targhe ricordo anche ai colleghi direttori assenti perché impegnati in altre parti d’Italia a dirigere altre Federazioni (Aldo Mattia, Raffaello Betti e Michele Errico), mentre Vito Tizzano era assente per impegni familiari. Era presente invece il figlio dello comparso Dante Losco, in carica dal 1979 al 1999).
Oggi la festa continua con la Giornata del Ringraziamento che si terrà sempre a Cagliari, con la messa alle 11 nella Basilica di Bonaria e a seguire la benedizione dei mezzi agricoli.