ContaminationLab di UniCa, al via il percorso di formazione avanzata che sposa talento e concretezza imprenditoriale. Si è aperta al polo di Studi umanistici la settima edizione del modello scelto dai ministeri di Economia e Università per guidare il network nazionale.
Stamani, lunedì 16 dicembre, dalle 10.30 l’aula Capitini – facoltà di Studi umanistici – ha ospitato la presentazione della settima edizione del ContaminationLab ideato e curato dall’Università di Cagliari. All’incontro di apertura del CLab di UniCa 2019/20 hanno preso parte settantacinque studenti e laureandi dell’ateneo con formazioni disciplinari differenti. I CLabbers sono impegnati anche domani e dopo.
La tre giorni di conoscenza apre i sei mesi del percorso e prevede una sorta di sfida tra i partecipanti, le attività di team building, l’incontro con i docenti (da Mario Mariani ad Augusto Coppola, figure chiave su scala internazionale su insegnamento e approccio alle nuove dinamiche imprenditoriali, alla competizione e alla validazione dei progetti).
Idee, mercati e talento. “Il ContaminationLab vi offre varie opportunità: potete dare voce e struttura al vostro talento e alle vostre idee, proporle ai mercati, verificarne la funzionalità e diventare autori vincenti di una start up”. Maria Chiara Di Guardo ha aperto il CLab – che ha dietro anche il totale supporto del rettore Maria Del Zompo – catturando le attenzioni degli studenti.
Pro rettore per l’Innovazione e il territorio, direttore scientifico del “laboratorio di contaminazione e sviluppo”, la professoressa Di Guardo ha rilanciato un percorso che mette assieme ambizioni, competenze, soluzioni disciplinari e formazione all’avanguardia. “Siete qui con noi per aprire nuovi scenari nella vostra crescita e maturazione personale e professionale.
Le start up maturate nel nostro CLab hanno costruito nel tempo reputazione e credibilità con idee diventate straordinariamente attuali e proficue per le aziende. Vi vogliamo affamati, carichi, vogliosi di cogliere nel modo migliore il bersaglio”.
I sette vizi capitali. “Il valore di un lavoro non risiede solo nel suo risultato. Ma anche nel suo processo di creazione. Nella serie di errori, nei momenti di rivalutazione e nelle cadute. Momenti che arricchiscono di significato il risultato finale” ha aggiunto Maria Chiara Di Guardo. “Ma sappiate che il lavoro di squadra, l’ambizione, la voglia di farcela costa fatica e sacrificio, all’interno di un processo di crescita individuale oltre che professionale. Per questo è virtuoso il circolo che il Contamination Lab incoraggia” Ha detto Mario Mariani. “Il circolo virtuoso racconta un ulteriore aspetto: la ricerca che fa impresa. Le aspiranti startup traggono ispirazione dalle ricerche condotte nella nostra Università.
Il connubio fra impresa e ricerca dimostra uno dei valori cardine del tragitto di educazione imprenditoriale. La forza della collaborazione e della coesione nel raggiungimento di un unico obiettivo che è quello della crescita sociale, economica e culturale di una comunità e del suo territorio. Sarete alle prese con i sette vizi capitali. Un gioco di parole scelto per celebrare il settimo anniversario e il pretesto utile a dimostrare che i vizi nascondano un’altra faccia, non visibile a prima vista, ma dal potenziale sorprendente. Dietro c’è tutto il gusto della sfida” ha rimarcato la professoressa Di Guardo.
Aziende, esperienze e territorio. Alla presentazione dell’evento – finale a maggio 2020 – hanno preso parte anche Michela Loi (gruppo di ricerca CLab UniCa), Marco Casto (tutor CLab), gli ex CLabbers Giulia Guadalupi (Bacfarm), Michele Meloni (Regenfix). Gli iscritti domani, martedì 17, potranno apprezzare la storia imprenditoriale di alcune delle principali aziende regionali. Tra queste, PlayCar, Abinsula, UCnet, Entando, Arst, Niedditas, Abbanoa, Ecoserdiana, Coldiretti, Numera, Sartec. Mercoledì 18 la tre giorni si conclude con un faccia a faccia con i ricercatori dell’Università di Cagliari.