Focus sulla drammaturgia contemporanea per la Stagione 2019-2020 de La Grande Prosa all’Auditorium dell’Istituto Tecnico “Lorenzo Mossa” di Oristano – organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del Comune di Oristano, della Regione Sardegna e del MiBACT e con il contributo della Fondazione di Sardegna. Cinque titoli in cartellone da gennaio a maggio tra epopee sportive e vite d’artista, ritratti di famiglia e paradossi del reale per un vivace affresco della società.
La Grande Prosa a Oristano : Sotto i riflettori i protagonisti della scena nazionale e isolana – da Andrea Giordana e Galatea Ranzi con Luchino Giordana all’ex pugile Patrizio Oliva, dall’attrice e musicista Guenda Goria agli attori Alessandro Castellucci, Eleni Molos, Daniele Ornatelli e Michela Atzeni all’istrionico e divertente Jacopo Cullin in coppia con Gabriele Cossu.
Una programmazione interessante e mirata, pensata per un pubblico di amanti della prosa ma anche curiosi delle novità, con una particolare attenzione a temi come la vecchiaia, tra viaggi nella mente degli atleti un istante prima del traguardo o al momento di salire sul ring, ma anche il fascino e il potere salvifico della musica e ironiche divagazioni e sketches sui paradossi e le contraddizioni dell’era della globalizzazione e della realtà virtuale.
«La grande prosa ritorna a Oristano con alcuni interpreti di indiscutibile bravura e di fama nazionale e con una serie di appuntamenti che sapranno deliziare il pubblico – osservano il Sindaco Andrea Lutzu e l’Assessore alla Cultura Massimiliano Sanna -. Nei mesi scorsi abbiamo fatto l’impossibile per riportare il teatro a Oristano, e in collaborazione con il Cedac, la provincia e la dirigenza scolastica, siamo riusciti a proporre una mini stagione di prosa nell’Auditorium dell’Istituto tecnico Mossa. Lo stesso che da metà gennaio ospiterà la nuova stagione, questa volta completa e con un cartellone di prestigio. Dall’anno prossimo dovrebbe finire questo lungo esilio e la stagione di prosa farà ritorno nella sua casa naturale: il Teatro Garau. La struttura, attualmente chiusa per lavori di ristrutturazione, ci auguriamo che tra qualche mese possa finalmente riaprire e ritornare a essere un punto di riferimento del sistema culturale comunale».
«Dopo la rassegna teatrale di primavera, il CeDAC conferma l’impegno di riportare La Grande Prosa ad Oristano – sottolinea Valeria Ciabattoni (direttore artistico CeDAC) – con una Stagione che punta i riflettori sulla drammaturgia contemporanea e sui nuovi linguaggi della scena: un cartellone in cui si intrecciano parole, note e visioni, in un’interazione e “contaminazione” tra le arti nello spirito e secondo la vocazione del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
Spazio quindi (anche) alla musica, con uno spettacolo-concerto incentrato sui capolavori e sulla temperie culturale del Romanticismo (“La pianista perfetta”) e riflettori puntati sui miti e dello sport e sulle imprese dei grandi campioni, con “Patrizio vs Oliva”, che ripercorre la vita dell’ex pugile (medaglia d’oro alle Olimpiadi di Mosca e campione del mondo superleggeri) e “Olimpicamente”, una pièce interessante e innovativa che suggerisce una nuova dimensione dell’ascolto, che si inseriscono idealmente nel progetto di Oristano–Città Europea dello Sport 2019. In scena anche testi cult come “Le ultime lune”, l’ultimo spettacolo di Marcello Mastroianni e moderne tranches de vie con la cifra comica e surreale di Jacopo Cullin in con “È inutile a dire!”.
Sul palco dell’Auditorium dell’Istituto Tecnico “Lorenzo Mossa” si alterneranno artisti conosciuti e amati, divi del piccolo e del grande schermo e giovani ma già affermati talenti, icone dello sport e “esordienti” di successo come l’ex pugile Patrizio Oliva. Una vetrina delle produzioni nazionali più originali e avvincenti, capaci di soddisfare i palati più raffinati e insieme di attrarre nuovi pubblici, in particolare tra le giovani generazioni, nella convinzione che il teatro giochi un ruolo fondamentale nella vita culturale e sociale per la crescita armoniosa di una comunità, come luogo del dibattito e della riflessione su temi importanti e questioni cruciali per il presente e il futuro».
Il sipario si aprirà – sabato 18 gennaio alle 21 – su “Le Ultime Lune” di Furio Bordon con Andrea Giordana nel ruolo del protagonista (già interpretato da Marcello Mastroianni) accanto a Galatea Ranzi e Luchino Giordana, per un emozionante percorso a ritroso nel tempo, tra i ricordi di un’esistenza, con la regia di Daniele Salvo (produzione Palcoscenico Italiano – Centro Teatrale Meridionale).
Un anziano professore, in procinto di trasferirsi in una casa di riposo, dialoga con la moglie defunta e rievoca gli anni felici della giovinezza e dell’amore, interrotti dalla prematura scomparsa di lei, per soffermarsi sul difficile rapporto con il figlio, segnato da incomprensioni e silenzi, da cui in parte scaturisce la decisione di ritirarsi dal mondo. La fortunata pièce (Premio IDI / Istituto del Dramma Italiano per la miglior novità teatrale nel 1993 e Premio della Critica a Bruxelles nel 2003 come miglior spettacolo), tradotta in più di venti lingue e rappresentata in molti paesi in Europa e non solo, affronta il tema della terza età, il ruolo degli anziani nella civiltà occidentale e il privilegio di chi, al termine della vita, come ricorda il regista, «possiede la mappa del labirinto» e come un poeta, attraverso l’esperienza, con sguardo profetico «conduce al futuro».
Riflettori puntati sull’ex campione mondiale di boxe Patrizio Oliva protagonista insieme con Rossella Pugliese – sabato 1 febbraio alle 21 – di “Patrizio vs Oliva”, tratto da “Sparviero – La mia storia”, l’autobiografia scritta a quattro mani dall’ex pugile insieme al nipote Fabio Rocco Oliva (che firma la drammaturgia) per la regia di Armando Pugliese (produzione ArteTeca – Laprimamericana – Teatro Segreto). Storia di una passione folgorante per il ring, una trama fatta di coraggio e determinazione, tra un’infanzia e un’adolescenza in una famiglia ricca di affetti ma segnata dai sacrifici e una carriera in ascesa, dai titoli italiani all’oro olimpico, poi le vittorie europee e il titolo mondiale.
Una parabola inarrestabile, nonostante i timori della madre e il carattere imprevedibile del padre, ma soprattutto la tragedia della morte del fratello, colpito da un male incurabile. Una moderna epopea in cui il campione dei superleggeri interpreta il ruolo dell’eroe, con un destino dettato da «Ananke, per gli antichi greci Dea pre-olimpica del Fato, della Necessità dell’agire umano, definita da Omero la “necessità di combattere”» come si legge nelle note. La vicenda emblematica, di un guerriero metropolitano che si fa strada a forza di pugni, dati e presi, per conquistare l’immortalità e la gloria.
S’intitola “Olimpicamente/ Pensieri, parole, opere e… campioni” lo spettacolo di Fonderia Mercury – in scena sabato 21 marzo alle 21 – che indaga pensieri e emozioni degli atleti nel momento della vittoria o della sconfitta, a pochi metri dal traguardo o nell’attimo dell’addio. Un’intrigante antologia di Audiostories scritte da Gianmarco Bachi, Sergio Ferrentino, Luca Gattuso, Antonio La Torre, Mario Mucciarelli e Flavio Stroppini e affidate alle voci di Alessandro Castellucci, Eleni Molos, Daniele Ornatelli e Michela Atzeni, con adattamento e regia di Sergio Ferrentino, per rivivere gli istanti cruciali di indimenticabili imprese sportive.
Una rigorosa partitura fatta di parole e suoni, pause e respiri per una performance tutta da ascoltare, lasciandosi trasportare e coinvolgere dalla passione e dall’entusiasmo, dal piacere della sfida ma anche dai dubbi e dalle paure dei protagonisti, in quella manciata di secondi in cui si decide l’esito di una gara. Un viaggio nella mente degli atleti per scoprire le sensazioni fisiche, le inquietudini e le aspettative in un tempo sospeso…nel quale tutto può accadere.
Ritratto d’artista – domenica 19 aprile alle 21 – con “La pianista perfetta” di Giuseppe Manfridi, un affascinante spettacolo-concerto ispirato alla figura di Clara Schumann, con l’attrice e musicista Guenda Goria (vincitrice del Premio Franco Cuomo per la miglior interpretazione femminile) e con Lorenzo Manfridi per la regia di Maurizio Scaparro (produzione Todi Festival – Compagnia Mauri-Sturno). La pièce racconta un momento cruciale della vita e della carriera della celebre pianista e compositrice, figlia di Friedrich Wieck e della cantante Marianne Tromlitz e moglie di Robert Schumann: in un drammatico pomeriggio prima di un concerto importante, tra imprevisti e ritardi, le giunge la notizia dell’internamento del marito. La tragica e prematura fine del genio del Romanticismo, due anni dopo, rappresenta l’epilogo di un’intensa e tormentata storia d’amore, che prosegue idealmente nell’impegno profuso dalla vedova nel diffondere quella musica così ardita e rivoluzionaria. Virtuosa dello strumento a tastiera, concertista di fama internazionale, Clara trova conforto nelle note, dedicandosi allo studio e all’interpretazione, specialmente dei brani del marito, oltre che alla composizione: «La mia immaginazione non può figurarsi una felicità più bella di continuare a vivere per l’arte».
Finale con brio – domenica 3 maggio alle 21 – con “È inutile a dire!”, il nuovo, divertente spettacolo scritto, diretto e interpretato da Jacopo Cullin in scena con Gabriele Cossu, con la colonna sonora affidata a Matteo Gallus (violino), Andrea Lai (contrabbasso) e Riccardo Sanna (fisarmonica) per un ironico affresco di varia umanità – tra vizi e (rare) virtù. Focus su nevrosi e paure nella moderna “società liquida”, tra storie di ordinaria precarietà, fragilità dei rapporti e crisi esistenziali, con dialoghi surreali e battute fulminanti, in una serie di sketches in cui compaiono gli “storici” personaggi nati dalla fantasia dell’attore e comico cagliaritano – come il Signor Tonino, Salvatore Pilloni e Angioletto Biddi ‘e Proccu. “È inutile a dire!” affronta con umorismo e leggerezza temi complessi e attuali, dalla sempre più ingombrante presenza delle nuove tecnologie e della realtà virtuale, con vere e proprie forme di “dipendenza” dai social network, ai pregiudizi e i timori verso chi appare “diverso” o straniero, le “guerre tra poveri” e il venir meno della solidarietà. Un’analisi delle contraddizioni e delle ingiustizie alle soglie del terzo millennio, tra solitudini metropolitane e questioni di famiglia, problemi sentimentali e professionali, in uno spettacolo che fa sorridere e pensare.
La Stagione 2019-2020 de La Grande Prosa all’Auditorium dell’Istituto Tecnico “Lorenzo Mossa” di Oristano è organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiBACT/ Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano con il prezioso contributo della Fondazione di Sardegna e il supporto di Sardinia Ferries che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio per e dalla Sardegna.
La campagna abbonamenti per la Stagione 2019-2020 di Oristano inizierà venerdì 27 dicembre alle 16 al Teatro San Martino e proseguirà sabato 28, domenica 29 e lunedì 30 dicembre dalle 16 alle 20.