l'automobile del futuro

L’automobile del futuro sarà uno smartphone su quattro ruote

L’automobile del futuro sarà elettrica,silenziosa, meno inquinante ma sopprattutto connessa e autonoma

L’automobile nel futuro prossimo non sarà solo elettrica e dunque più silenziosa e meno inquinante, ma  sempre più connessa e, in prospettiva anche dotata di sistemi di guida autonoma.

Fiat Chrysler Automobiles ha annunciato di avere in corso discussioni con Hon Hai Precision Ind. Co. (Foxconn) per lo sviluppo e produzione in Cina di veicoli elettrici di nuova generazione e l’ingresso nel business IoV (Internet of Vehicles).

La collaborazione proposta, inizialmente focalizzata sul mercato cinese, consentirebbe alle parti di unire le competenze per concentrarsi sul crescente mercato dell’automobile elettrica a batteria. I due colossi sono ancora lontani dalla firma di un accordo definitivo. Risulta interessante notare che  il presidente  Young Liu, ha dichiarato che la Foxconn si concentrerà su tre aree chiave come futuri driver di crescita. nNello specifico su automobili elettriche, medicina digitale e robotica avanzata.

Collaborazione FCA-FoxConn

Se l’accordo con Fca dovesse andare in porto sarebbe dunque un ulteriore passo in avanti verso la realizzazione di piattaforme automobilistiche di tipo Cav. Foxconn è infatti il più importante costruttore mondiale di smartphone dispone quindi del know-how industriale e tecnologico che permetterà di trasformare le automobili  in veri e propri Cav.

Le automobili del futuro saranno infatti una sorta di smartphone con le ruote, alimentate però da motori elettrici. I nuovi veicoli infatti in grado di processare e di gestire una serie di dati e di rimanere connessi con le nuove reti 5G. Attraverso le quali riceveranno le informazioni per arrivare a destinazione e svolgere tutte le attività connesse al servizio.

L’innovazione in mostra al Ces

Le sperimentazioni in corso e gli accordi per lo sviluppo di piattaforme Cav, che includono cioè oltre al veicolo  anche i software e le reti 5G, sono diverse e l’ultima edizione del Ces. La mostra dell’elettronica di Las Vegas,  ha fornito diversi esempi che mostrano come questo sviluppo sia una sfida che va oltre la solo industria dell’automobile. Coinvolge infatti anche quelle delle telecomunicazioni e quelle dell’elettronica, in un processo di integrazione tecnologica totale.

Tra i prototipi presentati al Ces  vi è quello realizzato da Sony il gigante dell’elettronica giapponese, che ha proposto il suo modello di veicolo autonomo. Sony non è l’unica: accanto a lei, a competere nello sviluppo di nuovi modelli di veicoli autonomi ci sono giganti del calibro di Google, Huawei Technologies e Apple. Anche Ibm è scesa in campo con Seat per lo sviluppo di sistemi integrati di assistenza alla guida dotati di Intelligenza artificiale.

La vera sfida è la sicurezza

Come è evidente da una ricerca pubblicata su Journal of Traffic and Transportation Engineering ad aprile dello scorso anno, il principale ostacolo che frena lo sviluppo dei Cav è quello legato alla sicurezza. La tecnologia Cav è infatti un sistema complesso che, oltre a gestire il veicolo e il conducente, deve dialogare anche con l’ambiente che lo circonda.

Dati provenientida  strade, attraversamenti, pedoni, altri veicoli,  devono poter essere integrati  e processati in tempo reale dal computer di bordo. Per fare questo occorre una piattaforma dotata di diverse tecnologie (sensori ottici, radar, segnali radio) che devono parlare tra loro.

Inoltre, i sistemi di intelligenza artificiale hanno bisogno di enormi quantità di dati da poter analizzare per imparare e modellizzare i loro processi. Per questo, industrie automobilistiche, gestori di reti telefoniche, enti di ricerca e gestori di reti autostradali, stanno lavorando insieme per testare queste tecnologie.

Verso la progettazione di Smart City

Si tratta di vere e proprie smart city come per esempio quella che costruirà Toyota alle falde del Monte Fuji in Giappone. Woven city,  sarà abitata da 200 ricercatori, ingegneri e sviluppatori che si dedicheranno proprio allo studio di soluzioni a supporto delle automobili tipo Cav.

Negli Stati Uniti, ad Atlanta in Georgia, proprio all’inizio di questa settimana è stata annunciata la realizzazione del Laboratorio di tecnologia delle infrastrutture automobilistiche (Iatl). lo Iatl mira a riunire case automobilistiche, operatori di reti cellulari, società di dispositivi di controllo del traffico e produttori di semiconduttori in un unico hub. Tutto ciò per creare, sviluppare e testare la sicurezza dei veicoli connessi applicazioni. Un vero e proprio laboratorio dal vivo della mobilità innovativa.

“La capacità dei veicoli di comunicare con l’infrastruttura di controllo del traffico è fondamentale per migliorare la sicurezza stradale”. Ciò ha affermato Jovan Zagajac, responsabile della tecnologia dei veicoli connessi per Ford Motor Company, uno dei partner del progetto.

Le sperimentazioni in Germania

In Europa invece sono molto attivi i tedeschi, che, in bassa Sassonia hanno avviato il progetto “Campo di prova della Bassa sassonia per la mobilità automatizzata e in rete”. Mercoledì scorso, il Dlr Institute of Transportation systems ha aperto infatti il percorso di prova sull’autostrada A39 vicino a Braunschweiguna.

Negli ultimi tre anni, lungo questo tratto autostradale, Dlr ha installato una settantina di pali dotati di sensori in grado di rilevare il movimento delle automobili.  Importante per raccogliere dati che possono essere riutilizzati per facilitare lo sviluppo di tecnologie destinate a supportare la circolazione di veicoli senza pilota.

I sensori possono comunicare tra loro e con le automobili se adeguatamente equipaggiati. Oltre ai sensori installati in modo permanente, esistono versioni mobili. I dati raccolti formano poi una mappa che raccoglie tutti i database del progetto. Verrà creata una piattaforma aperta di ricerca e sviluppo, verrà offerta una combinazione unica e completa di diverse opzioni di test e test – dalla simulazione ai percorsi negli spazi pubblici.

La costruzione dell’infrastruttura per il progetto “Testfeld Niedersachsen” e la digitalizzazione della rete stradale sono state attuate con fondi del Fondo europeo per lo sviluppo regionale e dello Stato della Bassa Sassonia.

Ciò consente il collaudo in diverse situazioni di traffico e nella transizione tra diversi tipi di strade. In totale, il campo di prova della Bassa Sassonia coprirà oltre 280 chilometri con settori di varie attrezzature tecniche dopo il completamento.

 

 

About Ruggero Giordano

Nato nel 1989. Studente di medicina. Appassionato di musica classica ed elettronica.

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