Secondo Save the Children, sono la scuola, gli oratori o parrocchie e le strutture sportive, i luoghi più a rischio abusi per i minori.
Lo si legge nell’indagine “Minori e percezione dei rischi” realizzata da Ipsos : per circa un adulto su 4 e un ragazzo su 5, in Italia. Sono questi dunque i luoghi frequentati da minori dove maggiore può essere il rischio di subire comportamenti inappropriati, maltrattamenti e abusi da parte degli adulti.
Tuttavia Internet mantiene il primato di luogo più a rischio per circa 8 adulti e 7 ragazzi su 10.
Inoltre questo è dovuto alla diffusione delle nuove tecnologie. Ciò da una possibilità sempre maggiore ai minori, di accedere alla rete, cresce la percezione dei rischi collegati all’uso di chat e app online.
La rete è infatti un luogo a rischio per l’85% degli adulti e il 74% dei ragazzi.
A conferma di ciò, la ricerca rivela che il 29% dei minori ha provato disagio per avere ricevuto, determinate richieste online da parte degli adulti.
La percentuale più alta in Campania – 35% – e più bassa in Lombardia, 19%. Questo un dato confermato anche da più di 1 genitore su 10 (1 su 5 in Sicilia e Campania).
I dati mettono in luce anche uno scarso controllo da parte dei genitori su quello che i figli fanno online. Più di 1 genitore su 6 (17%) dice di non controllare mai i contenuti che i minori condividono in rete. Il 44% lo fa solo occasionalmente.
Dal sondaggio Ipsos, emerge che solo il 7% degli adulti, in Italia, ritiene che i minori siano completamente tutelati e al sicuro. Anche da comportamenti inappropriati da parte degli adulti nei luoghi che sono soliti frequentare. Solo il 6% lo pensa riferendosi al web e alle chat usate dai propri figli.
Più di 1 minore su 4 (il 27%) si dice a conoscenza di esperienze negative vissute in prima persona dai loro amici, percentuale che sale al 33% se riferita agli episodi in rete.
L’argomento della protezione dell’Infanzia è stato affrontato oggi al Senato, nella Sala Caduti di Nassiriya, in occasione della presentazione di un Manifesto in 10 punti, intitolato “10 in condotta!”.
Questo sulla scia dell’iniziativa di Save the Children, serve a favorire in Italia l’adozione da parte di tutte le realtà che operano con i minori di un sistema di tutela.
Partendo da una Child Safeguarding Policy, che promuova un modello organizzativo di prevenzione e gestione di comportamenti scorretti da parte degli adulti di riferimento.