Fondi UE, spesa per progetti POR in Sardegna a meno del 27%. Alla fine del 2019 spesa per progetti POR a meno del 27% Il report della CNA Sardegna
Alla fine del 2019 la spesa certificata riferita a progetti POR nell’isola è quantificata in 365 milioni. Meno del 27% delle risorse programmate. Una percentuale inferiore si registra solo nelle altre due regioni classificate in transizione (Molise e Abruzzo) e poi in Umbria e Marche. Questi ambiti territoriali sono però assegnatari di risorse assai più modeste rispetto alla regione sarda.
Nella vecchia programmazione al 31 dicembre 2012 la spesa certificata relativa a progetti FESR era stata pari al 44% della dotazione complessiva. Il ciclo programmatorio 2014-2020 assegna alla Sardegna poco meno di 700 milioni: 284 milioni in meno rispetto alla vecchia programmazione.
I progetti monitorati dalla Regione sarda sono 10.400: solo il 39% risulta concluso contro una media nazionale di progetti conclusi del 53%.
Il costo pubblico complessivo dei progetti monitorati risulta di poco inferiore a 5,7 miliardi: per l’88% risulta ancora in corso e per il 9% riferito a progetti non ancora avviati. Solo il 2% del costo pubblico dei progetti risulta concluso alla data dell’ultimo monitoraggio.
Quasi 2,3 miliardi dei 5,7 complessivi si riferiscono alle infrastrutture e sono riferiti a circa 1.400 interventi. Seguono gli incentivi alle imprese (1,4 miliardi riferiti a più di 2.000 progetti), poco più di un miliardo per conferimenti in conto capitale (11 interventi), 694 milioni per acquisto di beni e servizi, 262 milioni di contributi a persone.
La realizzazione dei progetti europei della corrente programmazione procede ad un ritmo più lento della precedente. Un rush finale sarà necessario anche nei prossimi anni per un pieno utilizzo delle risorse UE. La Giunta avvii il confronto per impostare le coordinate su cui programmare il settennio 2021-2027
“La realizzazione dei progetti europei della corrente programmazione procede ad un ritmo più lento della precedente. Un rush finale sarà necessario anche nei prossimi anni per un pieno utilizzo delle risorse UE. La giunta regionale avvii il confronto per impostare le coordinate su cui programmare il settennio 2021-2027, che non può non incardinarsi nel quadro programmatorio del Piano Regionale di Sviluppo, di cui al momento inspiegabilmente non si trova traccia”. Così Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionali della CNA Sardegna, commentano l’ultimo report del Centro studi della Cna che rileva come la Sardegna continui a non brillare per l’utilizzo dei fondi europei.
La spesa del 2019
Alla fine del 2019 la spesa certificata riferita a progetti POR nell’isola è infatti quantificata in 365 milioni che, pur rappresentando il 105% del target fissato per lo scorso anno, si attestano su meno del 27% delle complessive risorse programmate (pari per l’attuale ciclo programmatorio a 1,37 miliardi di euro). Un risultato inferiore si registra solo nelle altre due regioni classificate insieme alla Sardegna tra quelle in transizione (Molise e Abruzzo) e poi in Umbria e Marche, rientranti invece, insieme a tutto il centro-nord, tra le regioni sviluppate. Tutti questi ambiti territoriali sono però assegnatari di risorse assai più modeste rispetto alla regione sarda (meno di 130 milioni al Molise, 414 milioni all’Abruzzo, 650 milioni all’Umbria e 873 alle Marche).
Dai dati nazionali elaborati dal Centro studi della Cna Sardegna si evince che le regioni italiane più in difficoltà, ad eccezione della Basilicata, sono quelle più lente nel cogliere il ruolo fondamentale delle risorse UE per rilanciare l’economia e sostenere lo sviluppo del territorio. Le regioni più sviluppate mostrano infatti un avanzamento procedurale più rapido nella spesa. In particolare Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, e Friuli Venezia Giulia registrano percentuali (valore della spesa certificata al 31 dicembre 2019 sull’ammontare delle risorse programmate) superiori al 35%; seguono Lombardia, Valle d’Aosta e Liguria, con un indice superiore al 30%, regioni tra cui si colloca la Basilicata, di certo la regione meridionale più virtuosa Segue la Calabria (29,3% la quota di spesa certificata alla fine dell’anno sul totale programmato), mentre si scende su livelli di poco superiori a quelli registrati in Sardegna per le altre tre regioni meridionali, Sicilia, Puglia e Campania.
La ricerca della Cna evidenzia come il ciclo programmatorio 2014-2020 assegni alla Regione Sardegna risorse di poco inferiori a 700 milioni (465 milioni così come stabilito dal POR FESR e 222 milioni dal POR FSE), un ammontare complessivo inferiore rispetto alla vecchia programmazione (972 milioni): 284 milioni in meno, praticamente un anno di risorse ai ritmi della vecchia programmazione.