L’emergenza Coronavirus sta comportando l’adozione di diverse misure restrittive della circolazione
“In questi giorni riceviamo numerose richieste di informazioni di consumatori costretti ad annullare viaggi e soggiorni a causa dell’emergenza Coronavirus”. Questa è la dichiarazione di Maria Pisanò, direttore del Centro Europeo Consumatori Italia.
“È importante in primo luogo comprendere che ogni situazione deve essere valutata a sé, le misure adottate a livello nazionale e internazionale non sono uniformi.”
Una prima distinzione da effettuare è quella fra consumatori costretti a rinunciare al viaggio per espresso provvedimento delle autorità competenti e consumatori che, in via precauzionale, hanno deciso autonomamente di rinunciare.
Nel primo caso di voli o trasporti annullati, il passeggero ha diritto a ricevere il rimborso del prezzo del trasporto. Sebbene la normativa europea non preveda espressamente questa specifica emergenza sanitaria, il passeggero non dovrebbe avere alcun problema ad ottenere il rimborso di quanto versato.
Se invece il consumatore decide di rinunciare al viaggio o al soggiorno, il rimborso del prezzo versato potrebbe non essere garantito. Si ricorda che:
-Se il biglietto è stato acquistato con tariffa rimborsabile, la restituzione del prezzo è dovuta in quanto previsto nelle condizioni di vendita del biglietto.
–In caso di rinuncia volontaria ad un volo, il passeggero ha diritto al rimborso delle tasse aeroportuali purché la rinuncia sia effettuata prima delle operazioni di check-in.
–Laddove la normativa preveda, in caso di cancellazione del servizio di trasporto indipendente dalla volontà del passeggero, si ricorda che l’indennizzo non è dovuto.
Infine, se si rinuncia volontariamente ad un soggiorno presso una zona senza alcuna emergenza dichiarata e nessuna restrizione adottata, sarà possibile cancellare il soggiorno in accordo a quanto previsto dalle condizioni di prenotazione.