Fabio e Damiano D’Innocenzo, autori del film Favolacce concorrono all’Orso della Berlinale insieme a Elio Germano
I produttori Paolo de Bracca e Giuseppe Saccà, insieme agli interpreti Ileana D’Ambra, Gabriel Montesi, Barbara Chichiarelli e Elio Germano, hanno presenziato alla conferenza stampa di Favolacce tenutasi al Press Centre del Grand Hyatt di Berlino, insieme agli autori del film i gemelli Fabio e Damiano D’Innocenzo.
I veri protagonisti della conferenza stampa di Favolacce sono stati proprio loro, i gemelli D’Innocenzo. Fratelli nella vita e sul lavoro. Insieme, infatti, sono sceneggiatori e registi della pellicola. Con il loro modo di fare molto informale, diretto ma anche particolarmente confuso e raffazzonato hanno concentrato su loro stessi l’attenzione della sala stampa, rispondendo alle domande dei giornalisti e raccontando la lavorazione del loro nuovo film in concorso alla Berlinale.
Favolacce è quindi un lavoro scritto a quattro mani e una sola mente? La curiosità sul metodo di scrittura in fase di sceneggiatura è davvero tanta. Fabio parla di una realizzazione “istintiva, senza una preparazione fatta a tavolino […]. Cerchiamo di seguire ogni aspetto, sapendo che abbiamo dei veri maestri come collaboratori, che ci hanno permesso di lavorare nel nostro modo non convenzionale, senza preoccuparci della nostra confusione.”. Damiano D’Innocenzo aggiunge che hanno scritto questo film quando i due avevano 19 anni: “La terra dell’abbastanza è un film di genere, declinato con tinte noir e introspettive perché è quello che siamo, ma in realtà abbiamo fatto quel film come biglietto da visita per fare questo. Lo abbiamo scritto a 19 anni e ora che ne abbiamo 31 non volevamo che passasse altro tempo, rischiando di perdere quello sguardo imparziale nel guardare ai bambini.”
Nel film, gli interpreti dividono il loro spazio sullo schermo con attori giovanissimi: Tommaso Di Cola, Giulietta Rebeggiani, Justin Korovkin, Giulia Melillo and Laura Borgioli. In merito a ciò i D’Innoenzo Brothers hanno riferito: lavorare con i giovani “…da parte nostra è stata una responsabilità enorme, perché ci siamo trovati con persone che non solo non erano ancora attori, ma nemmeno ancora uomini. Ma i bambini hanno la pelle dura, li facciamo più ingenui di quello che sono in realtà. Hanno una forza che vorremmo avere noi a 31 anni!”
Il volto più noto di Favolacce non si è esposto più di tanto. Elio Germano, al collega che durante la conferenza ha associato l’Italia come la Wuhan d’Europa, ha voluto rispondere così: “L’unica cosa che sta contagiando veramente il nostro paese è la paura. Ma noi facciamo un mestiere che è antidoto per questa paura.”