L’Italia approda al Festival di Berlino 2020 con Favolacce, un film drammatico diretto da Damiano e Fabio D’Innocenzo con Elio Germano e Tommaso Di Cola, in uscita nelle sale il 16 Aprile.
Favolacce dei fratelli D’Innocenzo arriva alla Berlinale. Già dal titolo si può ben capire quale sarà l’approccio del film: quello di una favola e, nello specifico, di una favola brutta, cattiva. Perché è questo che racconta: una periferia romana (Spinaceto) con villette e giardini a vista, simbolo di un benessere falso che si scontra con gli stessi abitanti. Personaggi sgraziati, volgari, violenti, che aspirano a una vita migliore provocando solo un senso di disagio e malessere che si ripercuote sui figli con conseguenze devastanti.
Si parla di tematiche forti portate avanti da attori di grande bravura, sia grandi che piccini (soprattutto loro). Infatti fin da subito la voce fuori campo di Max Tortora ci accompagna all’interno di questa storia ricca di miseria, preannunciando l’ineluttabile dramma che ispira il titolo del film.
Uno sguardo, quello dei registi gemelli, molto lucido e netto, che ha ben in mente quello che vuole raccontare e come lo vuole presentare. Tuttavia l’unica pecca che possiamo trovare è la narrazione, che in alcuni momenti perde le redini del discorso, abbandonando per un attimo lo spettatore dando per scontate alcune informazioni. Insomma, forse l’intento era di lasciare un po’ di spazio all’interpretazione di chi guarda, ma in certe parti si rischia di rimanere confusi.
In generale si tratta di una pellicola matura e molto forte, che raggiunge con successo i propri obiettivi, lasciando una sensazione di forte malessere per una realtà che ci è così vicina, ma che spesso non riusciamo a mettere a fuoco.
Sicuramente i fratelli D’Innocenzo riserveranno molte sorprese in futuro.