La regista britannica arriva in competizione alla Berlinale portando sullo schermo Javier Bardem, Elle Fanning e Salma Hayek
La regista, autrice e cantante Sally Potter propone alla Berlinale una storia personale e intima, tratta da episodi che, malgrado abbia vissuto sulla propria pelle, ha coraggiosamente voluto raccontare attraverso lo strumento del cinema. Alla conferenza stampa di The Roads Not Taken sono presenti, insieme alla Potter, Elle Fanning, interprete di un’amorevole figlia, Javier Bardem, padre colpito da una malattia che lo costringe alla demenza mentale, e Salma Hayek che nel film è un tassello fondamentale nel passato del personaggio di Bardem.
Le vicende raccontate si alternano tra passato e presente, dove possiamo scoprire dettagli nascosti e di cui neppure la figlia è al corrente. Questo meccanismo realizzato in maniera molto abile racconta più vite di Leo, il protagonista interpretato da Javier Bardem. Durante la conferenza stampa, la regista a raccontato che, “tutti noi abbiamo varie identità, ne scegliamo una e la interpretiamo, ma siamo pieni di potenzialità. Volevo esplorare questa condizione usando il montaggio, che è la musica nascosta del film. Ci sono tanti modi per raccontare una storia, l’importante è trovare il mondo di raccontarla”.
Una buona parte di The Roads Not Taken è recitata in spagnolo. Salma Hayek, nata in Messico e per la seconda volta alla Berlinale, sottolinea che il film della Potter “ha a che fare con le nostre scelte. Io sono entrata in questa industria per miracolo, pensando al luogo da cui provengo. Quando ho iniziato, con il mio accento era impossibile lavorare a Hollywood, ma io ero convinta che le cose sarebbero cambiare e volevo essere parte del cambiamento”.
Elle Fanning racconta di quanto è grata dell’esperienza sul set e di aver avuto l’occasione di poter lavorare con Javier Bardem. La giovane attrice sottolinea: “Lavorare con Javier Bardem è stata un’emozione immensa. Lui è un mito, ero molto spaventata. Per me è stato incredibile essere con lui sullo schermo. Durante le prove abbiamo vissuto dei momenti bellissimi condividendo i nostri ricordi. In un paio di mesi dovevamo sviluppare l’affetto che c’è tra un padre e una figlia. Lui non è uno di quegli attori che stanno nel personaggio tutto il tempo, ma la connessione che si è creata tra noi era reale”.
Dal canto suo, Javier Bardem ha confermato la fondamentale importanza delle sue partner sul set nella riuscita del lavoro: “Per preparami al ruolo di malato mentale, ho ascoltato la storia di Sally […], ma l’importante è stato seguire le indicazioni di regia. Interpretando Leo, avevo paura di perdere il controllo della mia performance. Sally mi ha permesso di andare dove dovevo andare per entrare in sintonia col mio personaggio. Ma senza Elle Fanning sarebbe stato impossibile fare ciò che ho fatto, mi sono sentito amato da lei come un padre da una figlia”.