Miriam, docente di farmacologia dell’Università di Cagliari, ha vinto un premio di rilevanza mondiale, assegnato ai migliori scienziati
La professoressa Miriam Melis è la prima ricercatrice italiana ed europea ad ottenere il prestigioso riconoscimento. Gli scienziati ricevono premi ogni anno per i loro studi che facilitano la comprensione di processi biologici complessi.
Appena cinque i premiati di quest’anno in tutto il mondo. Questo traguardo premia l’altissima qualità della ricerca scientifica del dipartimento di scienze biomediche dell’ateneo cagliaritano.
Si tratta dell’importante riconoscimento assegnato ogni anno dal “Linda and Jack Gill Center of Biomolecular Science”. Organizzato per finanziare studi volti alla comprensione di processi biologici complessi, ma anche per la formazione di giovani scienziati grazie all’uso di tecnologie biomolecolari all’avanguardia.
La prof.ssa Melis è stata individuata per il contributo da lei dato alla ricerca svolta nel campo degli effetti della Cannabis sul cervello e per la loro applicabilità in ambito clinico.
Il premio sottolinea la qualità della ricerca svolta all’Università di Cagliari, riconosciuta ora a livello mondiale: a settembre parteciperà all’edizione dell’annuale Simposio dove riceverà il premio.
Le parole di Miriam
“Sono davvero molto contenta di aver ottenuto questo importante riconoscimento – spiega Miriam Melis – Purtroppo però questo tipo di ricerca in Italia ha i giorni contati. Un provvedimento dello Stato Italiano, in contrasto con le direttive europee e con quelle applicate ai ricercatori di tutto il mondo, impedirà presto lo studio degli effetti dei farmaci d’abuso (le cosiddette “droghe”) sugli animali sperimentali.”
“Questa scelta, dettata da motivazioni ideologiche e anti-scientifiche, obbligherà i nostri ricercatori a espatriare per svolgere il loro lavoro, con ulteriore perdita di cervelli e di finanziamenti per il nostro Paese”.
Laureata a Palermo nel 1993, dopo un’esperienza al Mario Negri Sud. Arriva a Cagliari nel 1994 e lavora sugli effetti della cannabis con il professor Gian Luigi Gessa.
Trascorre due anni a San Francisco (a UCSF) dal 2000 al 2002 da cui torna con una nuova metodica e un marito. In seguito ha approfondito le interazioni tra cannabinoidi endogeni e dopamina.
Queste porteranno a una serie di scoperte di ricerca di base riconosciute a livello nazionale e internazionale con premi e pubblicazioni su prestigiose riviste internazionali.