La struttura ospiterà al piano terra un archivio e una mostra sulla storia della torre, al primo piano un osservatorio del paesaggio delle Zone Umide
Cominciano i lavori di restauro dell’antica costruzione spagnola. Il progetto realizzato dalla Fondazione MEDSEA è stato approvato dal comune di Terralba a seguito dei pareri positivi di tutti gli enti coinvolti nella Conferenza di Servizi.
La Fondazione Medsea prenderà presto in consegna il sito per la realizzazione dell’intervento di restauro e valorizzazione. L’incarico sarà affidato agli architetti Pier Paolo Perra e Maria Franca Perra.
I lavori di sistemazione, finanziati congiuntamente da Medsea e dal comune di Terralba, consistono in massima parte nel risanamento delle parti degradate, limitando allo stretto necessario i rifacimenti di parti mancanti. Il fine primario è quello di conservare i segni e gli effetti che il tempo, gli adeguamenti, le variazioni tipologiche e morfologiche hanno lasciato sull’edificio.
Al piano terra ci saranno un archivio e una mostra sulla storia della torre, mentre al primo piano ci sarà l’osservatorio del paesaggio delle Zone Umide.
La terrazza che in passato ospitava i bracieri utili alla segnalazione di pericolo diventerà un punto di osservazione dell’avifauna e delle “terre d’acqua” circostanti.
La realizzazione di un impianto fotovoltaico garantirà invece l’accumulo di energia elettrica per gli utilizzi interni alla torre.
In programma dieci settimane di lavori, per trasformare la torre in un luogo di attrazione per turisti, appassionati e studiosi delle zone umide. L’obiettivo sarà, quindi, oltre al restauro della torre, quello di portare le persone a riscoprire un pezzo di storia della Sardegna.
Un po’ di storia
La torre, ultimata nel 1580 per volere del re Filippo II di Spagna, costituì, insieme alla Torre Nuova di Capo Frasca, Torre Grande di Oristano, la Torre di San Giovanni e quella di Capo San Marco, tutte visivamente collegate fra loro, un efficiente sistema difensivo contro le frequenti incursioni piratesche saracene.
Nei secoli successivi svolse il ruolo di centro di smistamento commerciale e dogana. La struttura ha subito alcune modifiche durante il secondo conflitto mondiale, adattandosi alla logistica della guerra moderna. Gli ultimi decenni hanno visto invece il prezioso monumento cadere in uno stato di abbandono e degrado.