Europa Coronavirus barriera

L’Europa e il resto del mondo si blinda per difendersi dal Covid-19

L’Europa alza le barricate per difendersi dalla pandemia

In Europa dove si alzano le barricate per contenere il diffondersi del coronavirus, la Spagna ha deciso di proibire tutti gli spostamenti non necessari, come fatto dall’Italia.
Secondo il quotidiano spagnolo ‘el Periodico’ sono 196 i decessi e quasi 6.400 i contagi. Il primo ministro, Pedro Sánchez, (la cui consorte è risultata positiva al Covid-19) è apparso dopo le nove di sera e ha annunciato che, dalla scorsa mezzanotte, quando le misure sono state pubblicate nella “Gazzetta ufficiale dello Stato” (“BOE”), le uscite in strada dei cittadini, sono limitate. Possono solo andare a comprare cibo, prodotti farmaceutici e generi di prima necessità. Aperti ottici, ortopedici e banche. E’ possibile assistere anziani e persone a carico. E’ inoltre consentito uscire per ragioni di “forza maggiore o necessità”.
Riguardo il resto d’Europa:

In Germania: i casi registrati sono oltre 3.700. I 16 Länder tedeschi, a causa dell’emergenza coronavirus, hanno preso la stessa decisione sulle strutture scolastiche e scelto di tenere le porte serrate fino al 20 aprile. Intanto, dopo che la Lega calcio tedesca ha annunciato lo stop al campionato, è stata annullata anche l’amichevole Germania-Italia. Il Paese chiede, inoltre, a chiunque ritorni da Italia, Austria e Svizzera di mettersi in auto-isolamento per due settimane nel tentativo di evitare la diffusione del virus.

In Francia: ieri 4.499 i casi confermati, compresi 91 decessi, contro i 3.661 casi e 79 decessi di venerdì sera. Nonostante ciò migliaia di Gilet Gialli ieri pomeriggio hanno manifestato a Parigi con i consueti atti di vandalismo e scontri con la polizia. E nonostante l’allarme pandemia, seggi regolarmente aperti questa mattina per il primo turno delle elezioni municipali. Sono 48 milioni i cittadini chiamati a votare per rinnovare i propri sindaci, tra cui il primo cittadino di Parigi, e i consiglieri comunali. Ma intanto si diffonde l’hastag #jeniraipasvoter (io non andrò a votare) che invita a boicottare le elezioni.

In Gran Bretagna: l’esercito deve sorvegliare supermercati e ospedali presi d’assalto, mentre i decessi nel Regno Unito quasi raddoppiano durante la notte a 21 e le infezioni colpiscono 1.140 persone. Il governo prende inoltre in considerazione una isolamento precauzionale di 4 mesi per gli over 70.

Nel resto d’Europa Belgio chiudono scuole, bar e ristoranti. In Romania stato di emergenza da lunedì. Anche in Libia dichiarato lo stato di emergenza: chiusi i porti

La situazione nel resto del mondo

Guardando al di fuori dell’Europa, in Corea del Sud, invece, nelle ultime ore si registrano 76 nuovi casi di coronavirus, ai minimi dal 21 febbraio e per la prima volta sotto quota 100 in 23 giorni. I contagi totali sono saliti a 8.162, ha riferito il Korea Centers for Disease Control and Prevention, dando l’aggiornamento della crisi a sabato. I dati confermano il trend di rallentamento del contagio: i due focolai di Daegu e del Nord Gyeongsang (rispettivamente, 41 e 4 nuovi casi) si stanno ridimensionando. Le due aree contano 6.031 e 1.157 contagi, l’88% del totale. I morti sono aumentati a 75.

Crescono invece i timori in Cina per il cosiddetto “contagio di ritorno”. La Commissione sanitaria nazionale ha infatti segnalato 20 nuovi contagi nella giornata di sabato, di cui 4 a Wuhan, focolaio del Covid-19, e 16 importati dall’estero (saliti a 111 totali), che sono risultati in maggioranza per il secondo giorno di fila. I morti in più sono 10, tutti nell’Hubei, di cui Wuhan è capoluogo.

Aumentano i casi in Giappone, arrivati a 1.484. I decessi sono invece 29 (tra cui sette a bordo della Diamond Princess), uno in più rispetto a ieri. Il numero totale di contagi comprende anche i 697 dalla nave da crociera e 14 rimpatriati su voli charter dalla Cina.

Negli Usa, è negativo il test del coronavirus il presidente Donald Trump. Superati i 2.800 contagi in 49 stati più la capitale federale Washington. Le vittime sono 52. La città di Hoboken, nel New Jersey, ha imposto un coprifuoco notturno, dalle 22 alle 5, per arginare la diffusione del coronavirus. Il sindaco Ravi Bhalla ha inoltre annunciato che i bar e i ristoranti della città non potranno servire cibo. Tuttavia saranno autorizzati a fare servizi di consegna a domicilio. A Hoboken, sulla riva dell’Hudson opposta a New York, ha registrato venerdì il primo caso di contagio.

Chiunque arriverà da oggi in Australia dovrà affrontare un autoisolamento di 14 giorni obbligatorio. Niente sbarco invece in Nuova Zelanda per i passeggeri della nave da crociera Golden Princess a causa di un sospetto caso di coronavirus a bordo. Ci sono 2.600 passeggeri e 1.100 membri dell’equipaggio sulla nave attraccata ad Akaroa vicino alla città di Christchurch, nell’Isola del Sud. Il direttore generale della Salute della Nuova Zelanda Ashley Bloomfield, ha dichiarato che tre passeggeri sono stati messi in quarantena dal medico di bordo. Uno di questi ha sviluppato sintomi del Covid-19 e viene trattato come un caso sospetto. “Tutte le persone a bordo non sono autorizzate a scendere dalla nave fino a quando non saranno noti i risultati”, ha affermato Bloomfield.

Il parlamento di El Salvador invece, ha dichiarato lo stato di emergenza e approvato una parziale sospensione della Costituzione del Paese centro-americano di sei milioni di abitanti per affrontare la pandemia. El Salvador, che ha ancora non ha registrato nessun caso confermato di contagio, aveva già vietato da mercoledì l’ingresso a tutti gli stranieri per tre settimane e ha imposto la quarantena obbligatoria di 30 giorni per i cittadini di ritorno dall’estero. Il presidente Nayib Bukele ha anche chiuso scuole e università.

Le Seychelles hanno confermato i loro primi due casi di contagio da coronavirus, l’epidemia che ora ha colpito 25 Paesi dell’Africa, in gran parte risparmiati fino a poco tempo fa. Il commissario per la sanità pubblica, Jude Gedeon, ha annunciato che due cittadini di ritorno dall’Italia l’11 marzo sono risultati positivi al virus.

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