A Nuoro, Oliena e Fonni iniziata una “gara” di solidarietà partita dai social. Lo scopo è la realizzazione di mascherine da usare per il Coronavirus
Un grande gruppo di volontarie e sarte stanno creando mascherine per chi ne ha bisogno.
Anche nel Nuorese si assiste alla mancanza di materiali protettivi per chi sta in prima linea nell’emergenza Coronavirus e per le persone a rischio, così dopo un primo annuncio su Facebook del direttore di Radio Barbagia, Graziano Canu, tutto è iniziato.
La risposta è stata ottima: tante sarte di Nuoro e Oliena si impegnano nella causa e confezionano mascherine in quantità lavorando tutto il giorno a ritmi intensi. E c’è anche chi fornisce il tessuto adatto, il cosiddetto Tessuto non tessuto (TnT), lo stesso usato in campo sanitario.
Alcune delle volontarie, tra cui Anna Maria Caria, casalinga di Oliena, Sandra Fois, studentessa di moda, e Giusy Carente, ritengono doveroso un gesto simile. Per loro una mascherina equivale a salvare una potenziale vita.
Un modo per rendersi utili e per dare il loro contributo per le persone che sono in difficoltà.
Ormai a Oliena si producono anche cento mascherine al giorno; si potrebbe arrivare anche a mille se ci fossero almeno 10 sarte.
Da qui il loro appello per poter ricevere i materiali utili alla creazione di mascherine nei confronti dei negozianti di tessuto.
Una cosa positiva è che la rete di volontari è in crescita e quindi sempre più mascherine, teoricamente, potrebbero essere realizzate.
Non solo Nuoro e Oliena: anche il settore Servizi sociali del Comune di Fonni ha lanciato una richiesta di aiuto.
“Si sono attivate diverse sarte del paese – dice la dirigente Anna Gregu – e stiamo già distribuendo le mascherine ai nostri assistenti domiciliari e a chi ne ha più bisogno. La rete funziona, di ora in ora si aggiunge una nuova volontaria che ci dà una mano”.