“Pietri Srl Ghiro materassi” prende la decisione di modificare la propria produzione per aiutare il sistema sanitario in crisi
Al via in Sardegna la prima conversione aziendale per combattere il contagio da coronavirus: una fabbrica di Bonorva, ha iniziato a produrre circa duemila mascherine al giorno e conta di arrivare a quota diecimila entro la prossima settimana.
Tante richieste soprattutto da parte degli operatori del 118, delle associazioni di volontariato e degli imprenditori che in questo momento continuano a lavorare.
“Dopo l’esplosione della pandemia – racconta all’ANSA uno dei proprietari Edoardo Pietri -, avevamo ridotto al minimo la nostra attività e messo una parte dei lavoratori in cassa integrazione. Vista l’emergenza sanitaria abbiamo deciso di richiamare i lavoratori e convertire parte della nostra produzione per realizzare mascherine protettive. Al momento, stiamo producendo un modello di uso comune, non quelle professionali per i medici e gli infermieri. Attendiamo l’autorizzazione del Ministero della Salute che certifichi il prodotto e contiamo di proseguire fino a quando ce ne sarà bisogno”.
In aiuto alla Pietri Srl sono intervenuti il sindaco di Bonorva Massimo D’Agostino, e il capogruppo di maggioranza del comune di Macomer Gianfranco Congiu.
“La riconversione della fabbrica porta un messaggio chiaro – spiega il sindaco di Bonorva Massimo D’Agostino -, se si cade, ci si rialza subito e si riparte con il lavoro di tutti. L’amministrazione è vicina alla Pietri Srl e si mette a sua completa disposizione”.
“Il decreto Cura Italia favorisce la riconversione dei cicli industriali e permette la produzione di Dpi (dispositivi di protezione individuale), seguendo una pratica burocratica molto celere. A Bonorva abbiamo un’azienda tessile (con macchinari e materiali adatti), che si è messa subito al lavoro per produrre le mascherine prottetive”, sottolinea il capogruppo di maggioranza di Macomer Gianfranco Congiu.