Cambia la composizione della commissione dell’Esame di Stato del secondo ciclo. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha firmato l’ordinanza, attuativa del decreto legge del 6 aprile su Esami e valutazione, che, in ragione dell’emergenza coronavirus e dell’impatto che ha avuto sulla scuola, prevede, per quest’anno, alcune novità importanti.
La commissione formata da 6 commissari interni e dal presidente esterno. “In questo modo – spiega la stessa ministra – gli studenti saranno valutati da docenti che conoscono il loro percorso e quanto realmente fatto durante questo particolare anno scolastico. Vogliamo un Esame di Stato vero, serio, ma che tenga conto anche delle difficoltà affrontate a causa dell’emergenza ancora in atto”.
I presidenti saranno nominati dagli Uffici scolastici regionali, i commissari dai consigli di classe. Nella composizione della commissione si terrà conto dell’equilibrio fra le varie discipline di ciascun indirizzo. In ogni caso, sarà assicurata la presenza del commissario di Italiano e di uno o più commissari che insegnano le discipline di indirizzo.
«Sarà una Maturità seria»
«Gli studenti saranno valutati da docenti che conoscono il loro percorso e quanto realmente fatto durante questo particolare anno scolastico – spiega la ministra Azzolina-. Vogliamo un Esame di Stato vero, serio, ma che tenga conto anche delle difficoltà affrontate a causa dell’emergenza ancora in atto».
Anche secondo l’Associazione nazionale presidi, la nuova composizione della commissione d’esame «garantisce data l’eccezionalità della situazione, una valutazione finale più aderente ai risultati conseguiti e all’impegno dimostrato dagli studenti».
Non ancora definito, invece, il programma della Maturità 2020. La data che i 500mila candidati, tutti ammessi d’ufficio, hanno cerchiato in rosso sul calendario è il 18 maggio. Se entro quel giorno si dovesse tornare in classe – ipotesi, al momento, molto remota e praticamente esclusa dalla stessa Azzolina, che comunque non ha ancora firmato nessun atto ufficiale – l’esame sarà svolto in modo “tradizionale”.
Unica differenza, la seconda prova scritta, quella d’indirizzo, che sarà predisposta non a livello nazionale, ma dalle singole commissioni. Se, invece, non si rientrasse a scuola entro il 18 maggio – ipotesi ad ora più accreditata – l’Esame sarà soltanto orale e si svolgerà attraverso un colloquio “rafforzato” della durata di circa un’ora. Ancora da stabilire se online, con i candidati e anche i professori ciascuno a casa propria, oppure in presenza. In questo caso, per mantenere il necessario “distanziamento sociale”, i candidati saranno convocati a scuola in piccoli gruppi. Per la scelta di uno dei due scenari, si attende, però, un atto formale del Ministero.