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Radio: come è cambiato l’ascolto ai tempi del Covid?

Presentata la ricerca “L’ascolto della Radio ai tempi del Covid” realizzata da GfK Italia srl per conto del Tavolo Editori Radio

E’ stata presentata la ricerca “L’ascolto della Radio ai tempi del Covid” realizzata da GfK Italia srl per conto del Tavolo Editori Radio. Tale ricerca è finalizzata ad analizzare la fruizione e il ruolo della Radio, nel complesso, durante il particolare momento che stanno vivendo gli italiani. Il coronavirus a portato alla radio un calo del 17% degli ascolti, compensato dall’ 11% del tempo  medio di ascolto.

La radio resiste all’emergenza

L’idea che l’ascolto della radio fosse legato agli spostamenti in macchina finora ha rappresentato una considerazione non contrastabile. Si crede nell’ immagine di una radio colpita a morte dal lockdown. Niente di più falso. La radio resiste all’emergenza coronavirus. E lo fa in una maniera tutto sommato inattesa, in positivo, stando ai dati della ricerca curata dall’istituto GfK “L’ascolto della Radio ai tempi del Covid-19”, commissionata da Ter-Tavolo Editori Radio. L’audience persa è infatti solo del 17%, che è però compensato dall’aumento del tempo medio di ascolto cresciuto dell’11% (sull’ascolto degli ultimi 7 giorni).

La radio si evolve

Non era scontato visto l’impatto del “tutti a casa” che ha determinato effetti non trascurabili sulla mobilità (il 67% della popolazione utilizza meno l’auto) e sui percorsi verso il lavoro (il 30% non va più al lavoro fuori casa), costringendo tra le mura domestiche gran parte della popolazione. E invece i risultati della ricerca Gfk non sono solo una buona notizia per gli editori, ma anche lo specchio di una trasformazione evolutiva del mezzo radio, con la curva di ascolto che si è spostata: dal drive time alla spalmatura su tutto l’arco della giornata.

La radio vive grazie anche ai device

La verità è che la cara vecchia radio quindi – mezzo da 34,8 milioni di ascoltatori medi nel 2019 (+0,4%) e con ancora margini di miglioramento sul versante pubblicitario dal momento che i 439 milioni di euro di raccolta nel 2019 sono stati pari al 5% del totale mercato adv – ha cambiato pelle. Non c’è solo l’Fm affiancato ora da apparecchi Dab+. Per l’ascolto della radio adesso ci sono «Tv, lo smartphone e il pc con riscoperta da parte delle fasce giovanili. Crescono pure tablet e smart speaker, i quali vedono tassi di incremento analoghi a quelli degli altri device». Risultato: prima del lockdown il 54% degli ascoltatori usava l’autoradio; il 39,1% gli apparecchi radio; il 25% gli smartphone; il 19% la Tv; il 10,6% i Pc e così via. 

 

About Angela Farris

Sono Angela Farris, nata a Nuoro, diplomata nel 2015 presso l'istituto tecnico L.Oggiano di Siniscola e attualmente sono laureanda in beni Culturali e Spettacolo

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