Coronavirus. Ascani: sì a bimbi nei parchi e da giugno attività a gruppi
“di fascia da 0 a 6 anni e della socialità ci siamo occupati poco”
“Comprendo le preoccupazioni del comitato tecnico scientifico e nessuno di noi vuole mettere a rischio la salute dei bambini o del personale scolastico. Tuttavia credo che della fascia 0-6 anni e della socialità dei bambini ci siamo occupati davvero troppo poco. Da più di un mese sono chiusi in casa impossibilitati ad avere relazioni con i loro coetanei: questo e’ un danno psicologico che rischia di perdurare nel tempo”.
Lo ha detto la viceministra dell’Istruzione, Anna Ascani, durante una videointervista con l’agenzia Dire. Per questo, “insieme al ministero della Famiglia ci stiamo organizzando per far si’ che nei luoghi pubblici come i parchi, si possa consentire a piccoli gruppi di bambini di giocare insieme, magari sotto la supervisione di professionalità messe a disposizione dei comuni, come gli educatori. Ovviamente si tratta di gruppi piccoli con sempre gli stessi bambini in modo da garantire la loro sicurezza. Questa e’ una proposta che sottoporremo al comitato tecnico scientifico per capirne la fattibilita’”.
A giugno i bambini nei parchi
“In una seconda fase, a partire da giugno – ha spiegato ancora
Ascani – l’idea è partire da servizi più strutturati. Quindi luoghi in cui, sempre con gruppi piccolissimi e sempre con gli stessi bambini, si possano avviare attività che da una parte vadano incontro ai genitori che pian piano stanno tornando a lavorare, dall’altra evitino il ricorso all’aiuto dei nonni, di fatto la categoria più a rischio. Pur non dimenticando l’epidemia, dobbiamo avere rispetto per questa fascia di età che e’ tra le più fragili a cui di fatto anche la didattica a distanza è arrivata poco o per nulla”.
“Con gli enti locali – ha concluso la viceministra – stiamo discutendo su quali professionalità potrebbero essere coinvolte in questo progetto. I comuni hanno delle graduatorie in cui sono inserite professionalità di questo tipo e questo ci consentirebbe di avere a disposizione persone assolutamente competenti. Ne stiamo discutendo perchè il personale della scuola e’ impegnato in questo periodo anche con la didattica a distanza, per quella fascia, davvero difficile da applicare”.
Ascani: a settembre ipotesi divisione in gruppi
“La mia idea e’ che a settembre si debba tornare a scuola. A questo proposito stiamo pensando a diversi scenari, dovendo ovviamente garantire quel distanziamento che le classi di oggi non prevedono. Tra questi scenari, la divisione in gruppi o la differenziazione del tempo scuola, inserendo per i più piccoli altri tipi di attività, sempre con finalità educative, magari legate a musica, arte o sport. Per quelli più grandi invece, una delle ipotesi in campo quella di far svolgere le lezioni una parte in presenza e una parte a distanza, cercando di ridurre al minimo l’impatto di quest’ultima”.
“A tutti bisognera’ dare la possibilità di tornare a scuola- ha concluso Ascani- vedremo se potremo farlo per tutta la settimana o solo per una parte, per quel che riguarda i piu’ grandi. Mentre per i più piccoli bisogna trovare una soluzione che sia il piu’ possibile in presenza, perché in quel caso c’e’ ancora più bisogno di relazione fisica. Tutto ciò e’ pero’ subordinato ad alcuni interventi di edilizia ‘leggera’ che
consentano di evitare gli assembramenti”.