Spiragli positivi da Oxford sulla possibilità di ottenere il vaccino: un’arma contro il coronavirus già entro settembre.
Lo Jenner Institute della Oxford University ha fatto sapere di avere prodotto un vaccino efficace, messo a punto in collaborazione con l’azienda Advent-Irbm di Pomezia, e di volere effettuare test clinici su 6mila persone entro la fine di maggio. Questo anche alla luce degli incoraggianti i risultati della sperimentazione animale.
Secondo il New York Times, il vaccino è stato testato su sei scimmie macao presso un laboratorio in Montana nel mese scorso. Gli animali, esposti ad alte dosi del viru, sono rimasti tutti in salute per i 28 giorni successivi. Le scimmie rimaste senza vaccino, invece, si sono ammalate.
L’azienda italiana partner nello sviluppo del vaccino ha fatto sapere che la Oxford University e lo Jenner Institute hanno raggiunto un accordo con la multinazionale AstraZeneca. Grazie a questo sarà possibile imporre un’accelerazione ulteriore nello sviluppo, nella produzione e distribuzione del vaccino a livello mondiale.
Per Piero Di Lorenzo, l’amministratore delegato di Advent, di Pomezia, che ora lavora con lo Jenner di Oxford, “l’auspicio è che il farmaco in autunno possa dare un esito positivo”. Ma prima di arrivare alla inoculazione a tappeto ci vorranno anni, non mesi. “Ci stiamo attrezzando a decuplicare la nostra capacità produttiva, ma parliamo di numeri che non reggono a nessuna latitudine”. Egli ha spiegato che “per l’inoculazione si penserà innanzitutto alle categorie più esposte e a quelle più fragili”.
Ma se si vuole risolvere il problema delle pandemie, secondo Di Lorenzo, la gente deve capire che bisogna cambiare stile di vita. E’ necessario attendere perché “il vaccino-panacea non arriva domani mattina” e “non possiamo illuderci di ricorrere al vaccino se poi vogliamo partecipare a incontri di massa con decine di migliaia di persone”.