I test, effettuati su un campione significativo di persone, permetteranno di fotografare la condizione immunitaria dei sardi
Lunedì 18 maggio dovrebbe prendere il via in Sardegna l’indagine epidemiologica promossa in tutta Italia per mappare i positivi asintomatici e comprendere l’impatto del Covid-19 nelle regioni. La conferma arriva dall’assessore della Sanità Mario Nieddu, che annuncia all’Ansa la possibilità di poter partire anche qualche giorno in anticipo.
L’indagine sarà condotta congiuntamente dal ministero della Salute e dall’Istat: a disposizione per l’Isola 5mila test dei 150mila previsti a livello nazionale dal commissario straordinario Domenico Arcuri. Gli esami di sieroprevalenza verranno effettuati su cittadini individuati casualmente attraverso il codice fiscale sulla base di tre parametri: età, genere e professione. La Croce Rossa convocherà poi i sardi prescelti a mezzo telefonico per dare il via ai prelievi ematici. Le persone più fragili potranno richiedere la modalità a domicilio. L’adesione ai test, per cui è stato stanziato un totale di 4,5 milioni di euro in tutta Italia, è di carattere volontario.
Attesa anche l’indagine epidemiologica messa in campo dalla Regione Sardegna: si inizierà nel Sassarese, la parte della Sardegna più colpita dal Covid-19. Saranno processati circa 40mila test, indirizzando le campionature specialmente nei paesi risultati immuni al virus (circa 250 Comuni su 377 dell’Isola) per rilevare lo stato immunitario degli abitanti. I test anticorporali saranno condotti dalle Usca, Unità speciali di continuità assistenziale, ossia le squadre di medici e infermieri formate per garantire interventi rapidi e mirati.