Emergenza coronavirus: da lunedì prossimo 18 maggio molto probabilmente si potrà ricominciare ad andare a pranzo o a cena fuori con gli amici e tornare nelle seconde case, purché si trovino nella regione di residenza.
Dunque, in vista della riapertura di negozi, ristoranti e bar, il governo potrebbe cancellare altri divieti imposti con il lockdown. Tutto questo rispettando sempre il distanziamento sociale e il divieto di assembramento. Oltre all’obbligo di mascherina. L’ipotesi è sul tavolo dell’esecutivo: dal nuovo Dpcm, che dovrebbe arrivare venerdì 15 maggio, potrebbe infatti sparire sia il vincolo che consente gli spostamenti solo per far visita ai congiunti (oltre che per motivi di necessità, lavoro e salute), sia il divieto di andare nelle seconde case, dove oggi è possibile recarsi solo se vi abita un congiunto o se ci sono dei lavori indifferibili da fare.
I temi al vaglio di Palazzo Chigi
La discussione tra le parti politiche è ancora aperta con alcuni ministri ed esponenti della maggioranza che spingono affinché il vincolo rimanga e altri, come Italia Viva, che invece chiede esplicitamente “la fine della stagione dell’autocertificazione e delle limitazioni delle libertà”. Ma a condizionare le scelte saranno anche i numeri e i 21 criteri definiti dal ministero della Sanita’ per individuare l’indice di rischio di ciascuna regione. Gli ultimi dati fanno ben sperare in tal senso, ma è ancora presto per decidere; il governo vuole procedere con la massima cautela e prudenza.
Gli spostamenti tra regioni e la balneazione
La data più probabile per la fine del divieto di spostamento tra le Regioni rimane l’1 giugno; anche perché è evidente a tutti che senza la mobilità interregionale non potrà mai ripartire il turismo. Ma anche su questo punto non c’è niente di deciso visto che il ministro per le Autonomie Francesco Boccia ha ripetuto più volte che l’esecutivo si prenderà almeno un’altra settimana prima di cominciare a valutare; anche in questo caso, il monitoraggio sarà fondamentale e non è escluso che si parta con una mobilità tra regioni limitrofe o per macroaree prima di estendere a tutta Italia il via libera dopo altri 14 giorni.
Il nodo balneazione e ristorazione. Le associazioni delle imprese, in un incontro con il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli le hanno definite “insostenibili” visto che ridurrebbero di un terzo i posti nei ristoranti e ancora di più sulle spiagge. E la Fiepet, l’associazione delle imprese di somministrazione Confesercenti parla di regole “del tutto inapplicabili”. Il ministro, secondo quanto si apprende, ha spiegato comunque che si tratta di un contributo tecnico e che la decisione finale spetta alla politica. Varrà quello che ci sarà scritto nel Dpcm, in sostanza.
Il protocollo divide le parti. Il documento degli esperti lascia pochi margini di manovra: in spiaggia ad esempio, dovrà valere il distanziamento sociale anche per i bambini, dovranno essere chiuse le piscine e vietato ogni tipo di gioco, dovranno essere distanziati di due metri anche i lettini sul bagnasciuga. E’ la stessa distanza che dovrà esserci tra i tavoli al ristorante, a meno che non ci siano barriere di plexiglass tra l’uno e l’altro. Insomma, non proprio il massimo del piacere per una cena tra amici.