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Mia Martini: il ricordo di una cantante senza tempo

Una carriera vissuta tra palco, isolamento e successo

Venticinque anni fa, nella sua casa di Cardano al Campo se ne andava Mia Martini, una delle maggiori interpreti della musica leggera italiana.

Mia Martini, interprete di melodie rimaste nella memoria collettiva

Mia Martini, interprete di melodie rimaste nella memoria collettiva da “Minuetto” ad “Almeno tu nell’universo“, amata per lo straordinario timbro magnetico, dolce ed emozionante.

Fu il manager della cantante a dare l’allarme, due giorni dopo il decesso. Il 14 maggio suonò inutilmente al citofono della palazzina dove Mia Martini, pseudonimo di Domenica Rita Adriana Berté, viveva da un mese per essere più vicina al padre. Quando intervennero i vigili del fuoco l’artista era deceduta sul suo letto ormai da quarantotto ore. L’autopsia parlerà di arresto cardiaco dovuto a un’overdose di stupefacenti.

Una carriera vissuta tra palco e isolamento, quella della cantante che nel 1983 aveva deciso di ritirarsi dalle scene, ferita per l’etichetta di “porta jella“. Era ritornata nel 1989 con il celebre brano “Almeno tu nell’universo” e riavviando collaborazioni che portarono a “Gli uomini non cambiano“, “Cu’mme“.

Nata il 20 settembre 1947 a Bagnara Calabra, figlia di una insegnante di latino e greco e di una maestra elementare, seconda di quattro sorelle, la piccola “Mimì” trascorse l’infanzia nel maceratese, dimostrando subito una grande passione per il canto, esibendosi durante feste e nelle balere.

Il primo contratto discografico arrivò nel 1962. Dopo essersi trasferita a Roma con la madre e le sorelle, tentò di emergere formando un trio assieme alla sorella “Loredana Bertèe al suo amico “Renato Zero“. II successo arriverà negli anni ’70 dopo l’incontro con il produttore Alberigo Crocetta, scopritore di talenti come Patty Pravo e fondatore del Piper.

E’ allora che Domenica Rita Adriana Berté diventa Mia Martini. Inizia a collaborare stabilmente con Dario Baldan Bembo, Bruno Lauzi, Claudio Baglioni.

Grazie al brano “Piccolo uomo” sarà protagonista nelle principali trasmissioni tv, mentre il quarantacinque giri raggiunge le prime posizioni della classifica, arriva il primo disco d’oro per le vendite. Il 1973 è l’anno di “Minuetto“, il suo brano più venduto, composto da Dario Baldan Bembo con testo di Franco Califano.

Nel ’74 la critica considerava “Mimì” la cantante europea dell’anno. Ma insieme al successo negli anni ’70 iniziarono a circolare anche le maldicenze che la descrivevano come una portatrice di negatività. Non bastò la vicinanza di tanti artisti che la stimavano tra i quali Ivano Fossati, Fabrizio De André, Pino Daniele: la Martini decise di ritirarsi dalle scene nel 1983. 

La cupa fama avrebbe origine da una voce messa in giro da un impresario del Piper negli anni ’70. Durante la sua pausa visse momenti di depressione. Il riscatto arrivò nell’89 a Sanremo. Con “Almeno tu nell’universo“, una melodia straordinaria scritta da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio nel lontano ’72.

Mia Martini lascia una grande eredità, riconosciuta da tutti i grandi interpreti della canzone italiana. Fabrizio De André dichiarò di essere “innamorato della sua arte e della sua umanità “, mentre Mina disse: “Per fortuna il suo talento dolente e intenso è nei suoi dischi”. 

About Isabella Murgia

Isabella Murgia, giornalista pubblicista, nata a Sassari, vive a Cagliari dalla quinta elementare, presenta un diploma di liceo scientifico e una laurea triennale in filosofia. Collabora da cinque anni con Unica Radio.

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