La riapertura delle frontiere sembra preannunciarsi come l’ennesimo esame della tenuta dell’Unione Europea
Gli spostamenti in Europa e la riapertura delle frontiere per motivi turistici, rischiano di diventare il tema principale dei prossimi mesi. L’Europa vorrebbe, dal canto suo, soluzioni comuni, ma molti Paesi si stanno muovendo per riaprire le frontiere e così l’Italia è a rischio isolamento.
L’Unione europea vorrebbe che gli Stati decidessero gli spostamenti in modo non discriminatorio consentendo l’accesso a regioni o Paesi che hanno una situazione epidemiologica “simile” e in cui vi siano “capacità sufficienti in termini di ospedali, test, sorveglianza e monitoraggio dei contatti”. Insomma resterà centrale il tema del monitoraggio e della capacità di garantire misure di prevenzione.
“Non accettiamo accordi bilaterali che possano creare percorsi turistici privilegiati e io stesso nell’ultimo colloquio con la von der Leyen ho posto questo tema- così si è espresso il premier Conte-, in merito alle ipotesi di rilancio del turismo a livello continentale che, secondo lui, deve prevedere regole comuni per salvare la stagione nonostante le restrizioni e le limitazioni imposte dalle norme anti-coronavirus”.
Il problema del turismo non è secondario all’ economia. Il turismo vale circa il 10% del Pil ( prodotto interno lordo), del Vecchio Continente, quantificabile in 1.400 miliardi.
Risulta importante la necessità di studiare soluzioni che consentano di non annullare un’intera stagione. L’obiettivo principale dell’Europa è quello di non creare discriminazioni in base al Paese di provenienza. Per questo la Commissione ha creato un sito con una mappa interattiva che consenta ai viaggiatori di essere aggiornati sulla situazione del Paese in cui sono diretti.
La riapertura delle frontiere dunque sembra preannunciarsi come l’ennesimo esame della tenuta dell’Unione Europea.