“Novantadue Falcone e Borsellino, 20 anni dopo” di Claudio Fava, rievoca una pagina drammatica della storia italiana
Nel giorno dell’anniversario della “strage di Capaci“, su Rai5 va in onda lo spettacolo “Novantadue Falcone e Borsellino, 20 anni dopo” di Claudio Fava, per la regia di Marcello Cotugno.
Spettacolo che rievoca, quasi trent’anni dopo, una pagina drammatica della storia italiana, attraverso le figure dei due magistrati simbolo della lotta contro la criminalità organizzata.
Falcone e Borsellino, il loro sacrificio, un luminoso monito per le giovani generazioni
“Novantadue” ricostruisce gli ultimi mesi dei due magistrati simbolo della lotta contro la mafia, fino alle stragi di Capaci e di Via D’Amelio.
Sotto i riflettori Filippo Dini che nel 2014 ha vinto il Premio “Hystrio Anct“, assegnato dall’Associazione Nazionale Critici Teatrali, nei panni di Giovanni Falcone.
L’attore sarà protagonista di un lungo flashback , dal soggiorno dei due giudici del “pool antimafia sull’Isola de L’Asinara“, fino al duplice attentato.
Inoltre, saranno ricordati interrogatori di mafiosi e dichiarazioni di pentiti, molti personaggi reali e riconoscibili, ai quali presta il volto e la voce Fabrizio Ferracane.
Episodi noti e meno noti, incontri significativi e conversazioni emblematiche restituiscono le atmosfere dell’Italia all’inizio degli Anni Novanta.
“Novantadue” è uno spettacolo che nasce dall’esigenza di riflettere a distanza di quattro lustri su una stagione cruciale per la storia italiana.
La trama racconta un duplice ritratto di due uomini di Stato, due amici assassinati e della strategia brutale e aggressiva portata avanti dalla criminalità organizzata come reazione alle indagini del pool.
Il lungo flashback rimanda alla data significativa della conclusione del maxiprocesso, che inferse un duro colpo alla struttura di “Cosa Nostra“con gravi condanne.
L’operato dei due magistrati rappresenta tutt’ora una rivoluzione culturale, per giungere alla ricostruzione dell’architettura e del sistema di potere che si era creato in quegli anni.
Non solo, anche la sconfitta di un’organizzazione vastissima e capillare, capace in alcuni casi di supplire a carenze e assenze della politica, fino a sostituirsi alle istituzioni nella gestione del territorio. Questo rimane uno dei capitoli esemplari della storia della repubblica italiana.
Il lavoro di Claudio Fava offre più di uno spunto di riflessione per analizzare criticamente gli eventi degli ultimi decenni.
Falcone e Borsellino hanno lasciato un esempio concreto di serietà, coerenza e dedizione al proprio dovere e ai valori che lo Stato rappresenta. Il loro sacrificio non può e non deve essere dimenticato, né vanificato, ma resta come un luminoso monito per le giovani generazioni.