La Sicilia: simbiosi di storia e cibo. Appuntamento il 25 Maggio 2020 alle ore 20:00.
Questa puntata di GnamGnam è dedicata alla Sicilia. Un tema immenso, impossibile da condensare in un’ora. Quindi faremo un piccolo viaggio, un aperitivo, in questa regione. E sarà con noi anche una gradita ospite: Mirella Viola, palermitana DOC. Scopriremo assieme a lei qualcuna delle infinite curiosità della cucina siciliana e palermitana, nello specifico.
I Siciliani si comportarono con la Storia come la carta assorbente. Con questo per dire che ebbero sempre la grande capacità di assorbire gli elementi di altre culture, anche se queste si erano presentate in modo non amichevole, sotto forma di invasori o conquistatori. I Siciliani fecero buon occhio a cattiva sorte, e seppero prendere il meglio dagli altri. Anche gastronomicamente.
E la cucina della Sicilia è un gigantesco melting pot, perché sulla più grande isola del Mediterraneo passarono davvero in tanti: antichi Greci, Romani, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi e Spagnoli, Borboni, Austriaci, fino ai Savoia e ai giorni nostri. Da ognuno si prese qualcosa, e la cucina diventa così ricchissima di profumi, spezie, gusti, ma nel contempo unica. Ogni ricetta dell’invasore viene scomposta e rigenerata in modo siciliano: e diventa unica.
Dobbiamo tantissimo alla cucina siciliana. Senza questa non conosceremmo la Parmigiana di melanzane, la caponata, i canditi, il torrone, farinata e panelle (poi propagate fino al Nord Italia), e tanto tanto altro. Non conosceremmo neppure gli Arancini o le Arancine (a seconda del luogo di produzione), tanto amati da Camilleri e dal suo Commissario Montalbano.
Terra di agrumi, di olio, di vini (tra cui i mitici passiti), di formaggi antichissimi. Cucina di mare e di monti, di cibo da strada e di dolci… impossibile davvero raccontare tutta la Sicilia, si potrebbe fare una stagione intera di GnamGnam, e non basterebbe.
Per noi è il racconto ideale, perchè rappresenta perfettamente il concetto base della nostra trasmissione: il cibo e la contaminazione culturale in un rapporto duale, uno veicolo dell’altra, e viceversa. E la Sicilia è la dimostrazione vivente di questo concetto!
E per finire, la ricetta: le sarde a beccafico, nella variante agrodolce di Mirella.
Ingredienti per 2 persone:
- 300g di sarde fresche pulite (o 500g intere da pulire)
- 2-3 cipollotti
- 1 cucchiaino di pinoli
- 15g di uvetta di corinto
- 50g di pangrattato
- succo di 1/2 arancia e 1/2 limone
- 1 cucchiaino di zucchero
- olio di oliva q.b.
- prezzemolo q.b.
- sale e/o pepe
Preparazione:
Pulite bene le sarde, eliminando lisca e spine.
Prepariamo il ripieno. Mettete l’uvetta ad ammorbidire con un poco di acqua tiepida. Mettete il pangrattato a tostare leggermente in padella con un filo di olio. Tritate prezzemolo, cipollotti, pinoli e uvetta (scolata dall’acqua). Aggiungete il pangrattato e amalgamate bene. Mescolate un cucchiaino di zucchero al succo di arancia e limone e aggiungetelo al composto di pangrattato finché non risulti morbido. Aggiustate sale e/o pepe.
Farcite ogni filetto di sarda con il ripieno, ripiegatele lasciando la codina all’insù. Sistemate le sarde in una teglia da forno e mettete tra le sarde qualche foglia di alloro. Versate un filo di olio. Cuocete in forno statico a 200 gradi per 20 minuti.