Un dato fondamentale sarà l’Rt , cioè “il tasso di contagiosità”
In queste ore, al centro del dibattito, la possibilità che a partire dal tre giugno siano ammessi solo gli spostamenti tra Regioni che registrano lo stesso indice di contagio. Ad esempio, se così fosse, i lombardi potrebbero spostarsi solo in Molise e in Umbria che al momento presentano come in Lombardia un livello medio di diffusione del virus.
“E’ presto per parlare della riapertura dei confini regionali– così commenta Roberto Speranza, ministro della Salute-, potremo decidere solo alla fine della prossima settimana, tra venerdì e il 1 giugno, quando conosceremo gli effetti delle riaperture del 18 maggio”.
“Sulla mobilità interregionale chiedo di avere ancora pazienza- anche il ministro degli affari regionali, Francesco Boccia è prudente sulla riapertura dei confini regionali-, attualmente le Regioni sono tutte a basso rischio e tre a medio rischio. In ogni caso gli spostamenti che scatteranno il 3 giugno, non saranno consentiti dalle Regioni ad alto rischio”.
Un dato che emerge, è il fatto che regni il caos con le regioni che prendono decisioni autonomamente.
Nel caso dell’Emilia Romagna, ad esempio, il presidente Stefano Bonaccini sollecita l’esecutivo ad autorizzare lo spostamento anche al di fuori della Regione di residenza, nei limiti della Provincia o del Comune confinante.
Proposta presa in considerazione anche dal governatore della Liguria, Giovanni Toti che autorizza spostamenti tra Comuni limitrofi di Regioni confinanti per incontrare congiunti.
Seguendo lo stesso ordine di idee, Marco Marsilio, presidente dell’Abruzzo, ha firmato un’ordinanza per consentire alle persone che vivono nei Comuni vicini al confine regionale di andare nel Comune della Regione confinante. Questa volta, però non si parla di congiunti, bensì la norma è generale.
Spostamenti tra Regioni: probabilmente solo tra territori con gli stessi rischi
In sostanza il governo studia l’ipotesi per cui dal 3 giugno ci si muoverà liberamente solo tra quei territori dove si presentano gli stessi rischi. Tutte le settimane le Regioni avranno l’obbligo di comunicare vari parametri e un incrocio di dati per poter fornire una valutazione complessiva.
Nello specifico: le Regioni devono rendere noto l’Rt (cioè il tasso di contagiosità), inoltre, devono fornire il numero di tamponi effettuati e altri dati sul sistema sanitario. L’incrocio di queste informazioni genererà il grado di rischio: basso, moderato o alto. I movimenti saranno condizionati in base a questo iter, per tale ragione da una Regione a rischio alto o moderato non ci si potrà spostare in una a rischio basso.