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Verso la chiusura definitiva del dormitorio di Oristano

Il dormitorio per i senzatetto di Oristano paga le conseguenze del Covid 19. L’ufficio d’Igiene della ASSL 5  stabilisce la chiusura dei locali perché non idonei a garantire l’applicazione delle regole igienico-sanitarie in materia anti-Covid

L’ultimo atto è la chiusura, non si sa ancora se definitiva, del dormitorio di via Palmas. Una decisione presa dalla ASSL e posta in essere dal PLUS di Oristano venerdì 29 maggio. La vicenda aveva preso inizio nella prima settimana di marzo. I volontari dell’associazione Domus Oristano, che gestiscono il dormitorio in convenzione con il PLUS, segnalavano la situazione di oggettivo pericolo di contagio a cui erano esposti gli ospiti. La mattina questi trascorrevano il giorno all’aperto, in condizioni igienico-sanitarie precarie, e la notte in spazi troppo ristretti per attuare le misure di distanziamento che si andavano profilando.

Un confronto con il sindaco e i Servizi sociali aveva portato alla soluzione non più rimandabile di collocare in hotel gli ospiti presenti in dormitorio. La situazione si è protratta fino a quando, il 18 maggio, è stata stabilita la fine ufficiale del lockdown, pur nel permanere dell’emergenza sanitaria.

La ricerca di una soluzione alternativa

Alla richiesta della ripresa del servizio, i volontari del dormitorio hanno chiesto alla ASSL un controllo degli spazi e un preciso protocollo a cui attenersi, per garantire sicurezza a se stessi e agli ospiti, ed evitare ulteriori occasioni di diffusione del virus. La risposta dell’Ufficio di Igiene ha sciolto ogni dubbio. Gli spazi, evidentemente inadeguati in tempi di Covid, non permettono al dormitorio di riaprire. Ai sensi del regolamento del dormitorio, il PLUS ha comunicato quindi agli ospiti presenti in hotel  il non reinserimento. Il tutto giustificato con lunga permanenza in struttura, ma dichiarando di impegnarsi a sostenerli nella ricerca di una soluzione abitativa alternativa, almeno per il mese di giugno.

Al momento questo sembra essere il capolinea di una vicenda che per quasi sei anni ha visto  decine di volontari impegnati nell’accoglienza. Sono circa un centinaio le persone senzatetto ospitate nella struttura. Sono persone provate dalle più svariate vicende della vita e spesso alla ricerca di una dignità e di una voglia di ricominciare che sembrava perduta. Volontari che non si vogliono arrendere. L’associazione è alla ricerca di locali che garantiscano un  servizio migliore in favore dei tanti che ogni notte occupano panchine, parcheggi, rifugi di ogni genere.

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