La scrittrice ospite di punta del Lucido’s Family Festival. “L’affermazione della libertà e dei diritti civili non è un fatto individuale. Occorre un’azione corale, condivisa, per combattere le ingiustizie. E le donne, quando sono solidali ottengono grandi risultati”. Lo ha detto Dacia Maraini, ospite di punta del Lucido’s Family Festival
Una rassegna in digitale, organizzata dalla compagnia cagliaritana LucidoSottile in collaborazione con Giulia Giornaliste. Quattro giornate per raccontare la realtà oltre gli stereotipi di genere e puntare i riflettori sulle “donne galattiche“, protagoniste nella scena e nella vita.
Intervistata da Susi Ronchi, fondatrice di Giulia Giornaliste Sardegna, Maraini, premio Strega e Campiello. Prolifica scrittrice di romanzi, poesie, saggi, opere teatrali con al centro l’universo femminile. Pone l’accento sulla necessità di “affermare, in tutti gli ambiti, un’ identità femminile, a partire dal linguaggio”.
Si è poi soffermata sul dramma del femminicidio, “reazione da parte degli uomini deboli, immaturi che identificano la propria identità virile con il possesso – ha commentato- di fronte all’emancipazione della donna entrano in una crisi profonda che sfocia in omicidio. Ci sono poi uomini intelligenti che accettano le nuove libertà delle donne e di rinunciare a privilegi storici”.
Voce autorevole su importanti e cruciali temi del presente, Maraini ha spaziato dall’attualità alla politica, dal linguaggio di genere alla letteratura. E non ha nascosto il suo apprezzamento per Grazia Deledda, “contemporanea di D’Annunzio ma a parer mio più grande, scrittrice universale e ingiustamente trascurata” e per “Mal di pietre” di Milena Agus, “tra i libri più belli che ho letto negli ultimi tempi”.
A proposito di “donne galattiche” Dacia Maraini ha indicato sua nonna scrittrice e viaggiatrice “ha girato mezzo mondo sacco in spalla” e sua madre, “nel campo di concentramento ha avuto il coraggio di fare lo sciopero della fame. Per essere fedeli alle proprie idee – ha concluso – bisogna fare sacrifici”.