Lontani i dati del 2016. “Quest’anno avremo una stagione irrigua tranquilla che non deve però farci abbassare la guardia”
Si prospetta una stagione estativa tranquilla dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico per il territorio della Gallura: il bacino del Liscia è infatti al massimo della sua capacità di invaso essendo pieno al 99%. Allo stato attuale infatti contiene 102 milioni di metri cubi d’acqua.
Il report sugli indicatori di stato degli invasi e il monitoraggio della siccità, reso noto qualche giorno fa dall’Autorità di Bacino, indica al 31 maggio 2020 una situazione che allo stato attuale dovrebbe soddisfare a pieno le necessità idriche dei comprensori dell’articolata rete di distribuzione gallurese.
Dal 2012 a oggi
Sono lontani i dati del 2016. Allora nello stesso periodo il dato indicava che l’invaso era al 63% della possibilità di contenimento con 65 milioni di metri cubi. Nel 2015 si mostrava al 52% della possibilità di invaso con 54 milioni di metri cubi. Nei dati del 2012, al 68% con 71 milioni di metri cubi.
Sono state annate difficili che hanno messo a dura prova tutta la Sardegna, durante le quali, si decretò una grave situazione di emergenza. Periodi che sembrano un ricordo lontano ma che comportarono l’adozione di pesanti provvedimenti di restrizione, con gravi disagi per il comparto agricolo locale.
Il presidente del Consorzio di Bonifica Gallura Marco Marrone ha commentato: “Quest’anno invece non possiamo che programmare una stagione irrigua tranquilla. Il clima è stato clemente e ha permesso di mantenere livelli più che soddisfacenti. Anche la pioggia di questi giorni non può che tranquillizzarci perché insiste su una situazione che parte già con il segno più”. Un dato che si mantiene stabile da quest’inverno, e che riflette perfettamente i livelli dello scorso anno. “Questo ovviamente non deve farci abbassare la guardia – sottolinea il direttore del Consorzio Gallura Giosuè Brundu -, ma al contrario ci porta a programmare un’attività di prevenzione di quelle che saranno le future annate siccitose, che ciclicamente si ripresenteranno”.
Il monitoraggio
Brundu ha continuato: “Stiamo portando avanti un’attività di monitoraggio costante della rete di distribuzione e tutte le azioni per arginare gli sprechi e intervenire per eliminarli. Tra questa la più importante è sicuramente quella che comporterà l’impegno di 20 milioni di euro. Questi provenienti arrivano dal Ministero delle Politiche Alimentari, Forestali e del Turismo. Ci permetteranno di intervenire nel canale adduttore che parte dalla diga del Liscia per portare l’acqua ai territori”. In quel tratto lungo 28 km si interverrà per riparare tutte le criticità che comportano uno spreco di 7 milioni di metri cubi annui di risorsa idrica a fronte dei 23 milioni che vi scorrono.
Una perdita copiosa ai danni delle stagioni avare di pioggia appunto. Interventi necessari quindi, che miglioreranno il servizio nei 17 comuni che compongono un territorio vasto 205 mila ettari, e dove creano stabilmente economia 2000 imprese che ricevono quotidianamente l’acqua del Liscia.