La pellicola ripercorre in 80 minuti i momenti principali della pandemia con le sue peculiarità e i risvolti psicosociali
E’ un omaggio agli eroi della pandemia, medici e operatori sanitari, ma è anche un innovativo strumento formativo e un’accurata rielaborazione di quanto accaduto rivolta al grande pubblico. Il docufilm “Covid-19 – il Virus della Paura”, girato poco prima del lockdown su iniziativa di Consulcesi, è un’avvincente ricostruzione e un’interessante riflessione sulla più grande emergenza del secolo. Per non dimenticare e per imparare dagli errori. Il trailer docufilm (firmato dal regista Christian Marazziti e dall’autrice e produttore esecutivo Manuela Jael Procaccia) è stato presentato stamattina in una conferenza virtuale e sarà disponibile dal 22 giugno sul sito www.covid-19virusdellapaura.com per tutti i professionisti sanitari. Una versione leggermente adattata al grande pubblico sarà inoltre destinata ai principali festival cinematografici e alle maggiori piattaforme di distribuzione on demand.
La pellicola ripercorre in 80 minuti i momenti principali della pandemia con le sue peculiarità e i risvolti psicosociali: il discorso del Presidente Conte del 4 marzo, la chiusura delle frontiere, il blocco delle attività produttive, scolastiche e ricreative. Il film racconta i sentimenti degli italiani: la paura dell’ignoto che sfocia in comportamenti di discriminazione verso un nemico immaginario. La stessa paura che alimenta ipocondria e psicosi, responsabile del proliferare di bufale e fake news. A questa, si contrappone il polo positivo della conoscenza e del metodo scientifico.
Un docufilm in grado di offrire un’esperienza appassionante e coinvolgente
Il docufilm ed il relativo corso Fad, così come il libro da cui trae ispirazione, sono firmati da Massimo Andreoni, direttore Rep. Malattie Infettive Tor Vergata e dallo psicoterapeuta Giorgio Nardone del Centro Terapia Strategica. Analizzano la pandemia cogliendo i due principali aspetti: come affrontare il virus e come gestire le conseguenze sulla psiche umana. Ad arricchire i contenuti numerose prestigiose collaborazioni come quelle di Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma e Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Gli esperti provano a rispondere alla stessa domanda con cui si chiude il trailer del docufilm: “Chissà se riusciremo ad imparare qualcosa da tutto questo?”.
Il presidente Consulcesi Massimo Tortorella ha spiegato quanto segue. “Dalla pandemia abbiamo imparato che il metodo scientifico e la diffusione della conoscenza sono le più importanti armi di difesa che abbiamo contro un’emergenza sanitaria. Da qui è nata l’idea di creare un percorso formativo ad hoc per professionisti sanitari sul Covid-19. Prevede una collana di corsi Ecm, un libro-ebook e un docufilm in grado di offrire un’esperienza appassionante e coinvolgente”. Ha poi continuato:”Il nostro obiettivo è quello di esportare il modello italiano che abbiamo creato a livello internazionale con cinema, scienza e tecnologia. Serva per formare e aggiornare gli operatori sanitari”.
Il mondo è interconnesso
Il ministro della Salute Roberto Speranza plaude all’iniziativa di Consulcesi: “La pandemia ha cambiato tutti i paradigmi, ma con un obiettivo: ridare centralità alla sanità. In tal senso, la formazione e l’aggiornamento continuo sono le solide basi da cui partire per costruire un nuovo Ssn”. La pandemia, secondo gli esperti ci ha insegnato tante cose. “Ci ha ricordato che le infezioni non hanno frontiere”, dice Ippolito. “Ci ha insegnato che il mondo è interconnesso e che abbiamo bisogno di tutti – governi, individui e comunità – per vincere quella che è la sfida del secolo”, conferma Guerra.
Secondo il virologo Andreoni: “Dalla pandemia abbiamo imparato che i nostri ospedali non sono pronti e che abbiamo una scarsa educazione alla sanità pubblica”. Per il professor Nardone l’emergenza Covid-19 è stata anche un’opportunità per esplorare nuove forme di comunicazione medico-paziente. “La necessità di dover rispondere ai bisogni dei pazienti, unita all’impossibilità di incontrarli fisicamente, ci ha ‘costretto’ a imparare a usare nuovi strumenti e nuove forme comunicative che si sono rivelate efficaci quanto le tradizionali”, conclude. Il docufilm e l’ebook saranno presto disponibili anche in lingua inglese. La collana di corsi Ecm è fruibile sulla piattaforma www.covid-19virusdellapaura.com/ Il progetto ha il sostegno di Intesa Sanpaolo. Il Ministero della Salute e SIMIT (Società italiana di Malattie Infettive e Tropicali) patrocinano l’evento di lancio.