Nel romanzo, Cristoforo Colombo non scopre l’America ma è prigioniero a Cuba
Laurent Binet, ricercatore e professore di letteratura in Francia, con “Civilizzazioni“, in corso di traduzione in diciassette paesi, ha vinto il Grand Prix du Roman de l’Académie française.
Binet capovolge la storia del Cinquecento
Con “Civilizzazioni“, Binet capovolge la storia delle scoperte, con un antefatto, ovvero la saga della figlia di Erik il rosso. Freydis discende dalla stirpe irlandese degli scopritori della Groenlandia: navigatori violenti e irrequieti.
La giovane rampolla, fa uccidere i fratelli per rubar loro la barca e poi si imbarca verso Sud. Arriva in America prima di Colombo e popola le nuove terre.
Nel romanzo del professore quindi non è Cristoforo Colombo a scoprire l’America, infatti è prigioniero a Cuba e il futuro non gli promette nulla di buono.
Nel 1531, gli Inca invadono l’Europa. Il re, Atahualpa, guida le caravelle dello scopritore delle Americhe. Il capovolgimento è totale. Il vecchio continente è l’America e l’Europa è il nuovo mondo, che gli americani scoprono rivelandone contraddizioni e ipocrisie.
A Firenze, Atahualpa, prima, si allea con Lorenzo de Medici e poi lo tradisce. Il re degli Inca si mostra abile nel conquistare il favore dei popoli oppressi garantendo libertà di culto, un’equa redistribuzione delle ricchezze, un mondo con meno tasse. Poi, arrivano i messicani, adoratori del serpente piumato e con loro vince un nuovo impero.