L’ Ente parco di Tepilora è il primo in Italia ad aver deciso di avviare un piano per sostenere i comuni su ripresa dopo il Covid-19
Con lo stanziamento da 360mila euro che l’Assemblea del Parco naturale regionale di Tepilora ha deciso di destinare e suddividere fra i Comuni di Posada, Torpè, Lodè e Bitti per la ripresa post Covid-19. L’ Ente Parco di Tepilora è il primo tra i parchi d’Italia ad avviare un piano di intervento e collaborazione con i Comuni. I fondi sono suddivisi in 90mila euro per ogni amministrazione comunale. Provengono da risorse destinate ad attività ambientali che non è stato possibile impiegare nel 2019. Potranno contribuire nel 2020 alla ripresa economica dei territori del Parco duramente colpiti dalla crisi seguita alla pandemia coronavirus.
Il rilancio grazie alla collaborazione dei Comuni
Questo iter locale si muove in linea con i piani di intervento promossi recentemente in ambito nazionale . Già precedentemente il Ministero dell’Ambiente ha da poco stanziato circa 20 milioni di euro. Liquidità da destinare alle aree parco di tutta Italia proprio con lo spirito di contribuire alla ripresa economica di tali territori. Il direttore. “L’idea deliberata dall’ Assemblea del nostro Parco alcune settimane fa – ha spiegato il direttore, Paolo Angelini – ha preso corpo partendo dalla opportunità di identificare il parco con il suo territorio e la necessita del rispetto. Ma è certamente nell’ articolo 1 della legge istitutiva ha portato ad avviare questa straordinaria collaborazione tra Ente e Comuni. Di recente è intervenuto anche il cosiddetto “decreto rilancio”, voluto dal governo come misura urgente per la ripresa post Covid-19. Creato con una serie di specifici articoli rafforza le basi di una simile collaborazione tra enti territoriali”.
Ulteriori fondi futuri
Angelini, ribadisce che tutte le attività di solidale cooperazione tra soggetti locali procederanno secondo quando già prescritto dalle norme in vigore in materia, si augura che “ai primi 360mila euro già deliberati dal Parco, si possano aggiungere altri fondi provenienti magari dagli ultimi stanziamenti ministeriali”. Considerazioni in linea a quelle del direttore Angelini erano state espresse qualche settimana fa dal presidente del Parco e sindaco di Posada, Roberto Tola. Precedentemente aveva auspicato proprio un aumento di risorse, da dirottare subito ai Comuni, che potessero arrivare da interventi regionali o nazionali.