Le scuole dedicheranno almeno trentatre ore allo studio delle leggi, dell’educazione ambientale e della salute. L’obiettivo, formare cittadini responsabili che parteciperanno alla vita sociale
A partire da settembre l’educazione civica sarà obbligatoria dalla scuola dell’infanzia fino alla maturità.
“Iniziando dalla scuola dell’infanzia, almeno trentatre ore saranno dedicate allo studio delle leggi, dell’ambiente del rispetto sociale e della cittadinanza digitale. L’obiettivo è che gli studenti possano imparare il rispetto dell’altro e utilizzare linguaggi e comportamenti appropriati quando sono sui social media o navigano in rete, ha sottolineato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina”.
Per la prima volta i più piccoli affronteranno temi come il rispetto delle differenze proprie e altrui, la consapevolezza delle affinità e il concetto di salute e benessere che saranno trattati attraverso il gioco e le attività educative e didattiche, guidati dai loro insegnanti.
“Si può insegnare il rispetto delle regole a tutte le età per contribuire a formare cittadini responsabili e consapevoli. Con i bimbi è più difficile e va fatto sotto forma di gioco, senza affrontare questioni teoriche, dichiara Maria Angela Grassi, presidente dell’Associazione nazionale pedagogisti italiani”.
In primo luogo è previsto lo studio di leggi nazionali e internazionali come si legge nelle linee guida diffuse il 23 giugno dal Ministero dell’Istruzione. In secondo luogo quello dell’educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio, tenendo conto degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle nazioni unite (Onu), ma anche dell’educazione alla salute, tutela dei beni comuni e principi di protezione civile.
Inoltre per sensibilizzare gli adolescenti sui rischi connessi all’ uso dei social media e alla navigazione in rete, gli alunni affronteranno anche il tema dei nuovi mezzi di comunicazione e strumenti digitali.
“L’educazione civica affiancherà le altre materie al fine di formare cittadini responsabili che parteciperanno attivamente alla vita sociale, civica e culturale, così afferma il Miur”.