Contamination Bootcamp 2020: ricercatori, aziende e start up assieme per produrre e innovare. Il prorettore Maria Chiara di Guardo spiega il progetto.
Full immersion con sette imprenditori, altrettanti startupper e quattordici ricercatori di dieci dipartimenti dell’Università di Cagliari. Idee, talento, mercati e territorio al centro dell’evento curato dal Crea UniCa in collaborazione con Fidicoop. Ieri, domenica 28 giugno, si è chiusa ad Arbatax la #04Edizione del Contamination Bootcamp 2020. L’evento organizzato dal Crea (Centro servizi di ateneo per innovazione e imprenditorialità) in collaborazione con Fidicoop. Un percorso di addestramento intensivo all’innovazione curato dall’Università di Cagliari e rivolto alle imprese.
Sul tavolo soluzioni innovative; come lo sviluppo delle soft skills. Competenze necessarie a guidare i programmi di Open innovation. E ancora tecniche Lean da applicare all’interno delle proprie aziende e migliorare servizi e prodotti. Fidicoop punta ad offrire un servizio ai propri consociati, manager e imprenditori di imprese operanti nei settori merceologici su scala regionale. E grazie alla sua collaborazione sono maturate challenge innovative. Sono state risolte, con l’aiuto di ricercatori e startupper, problematiche reali delle varie aziende. Si va dagli strumenti utili ad affrontare le sfide alle problematiche del futuro. “Un percorso innovativo, tecnologicamente avanzato e competitivo. Ma soprattutto tagliato sulle richieste delle aziende che guidano ricercatori e startupper nella ricerca delle soluzioni migliori”. Ha detto Maria Chiara Di Guardo, prorettore Innovazione.
Quattro giorni di lavori non stop
Quattro giorni non stop. “Gli imprenditori indicano l’obiettivo e descrivono la propria esigenza innovativa. I nostri ricercatori mettono a disposizione saperi specifici. Cose fondamentali come competenze acquisite in ambito universitario. Invece gli startupper contribuiscono al processo di innovazione con la creatività. Tre mondi che dialogano tra loro grazie all’aiuto di un esperto ventur capital. Esperienza che coordina con metodologie Lean le fasi di lavorazione del processo di innovazione.
La forza di un’idea vincente risiede nel lavoro di squadra e nella reciproca contaminazione. È ciò che rimarca la professoressa Di Guardo, direttrice e responsabile scientifica del Crea UniCa dell’Università di Cagliari. Il percorso intensivo di innovazione si è tenuto all’Arbatax Park resort. In uno degli scorci più emozionanti dell’isola, tra mare e natura. La creatività di ricercatori, startupper e imprenditori, si è unita per abbozzare il futuro del mondo produttivo.
“Un’esperienza unica, coinvolgente e divertente, in una location fantastica e indimenticabile. Ma soprattutto capace di generare un’onda creativa. Una grande motivazione nelle persone coinvolte, mettendo in circolo energia positiva. Proprio ciò di cui abbiamo bisogno in un periodo come quello che stiamo vivendo”. Ha spiegato Francesco Sanna, presidente Fidicoop. “Il futuro si affronta migliorandosi e sapendo innovare. Infatti si è tenuta una efficace esperienza di Open innovation. Che si traduce in n’opportunità per aziende che vogliono crescere. Ma con uno strumento potente per attivare il cambiamento. L’bbiettivo è innescare un circolo virtuoso dell’innovazione.” Ha rimarcato Maria Chiara Di Guardo. La quarta edizione del Contamination è stata interamente dedicata alle imprese consociate di Fidicoop. Tra queste, Conassicop, Ianas, Progetti Sardegna, Cantina di Jerzu, Pastori di Nurri e La Clessidra.
Il valore aggiunto delle start up
“Cooperative, startapper e università hanno dimostrato la capacità di contribuire alla creazione di un progetto a valore aggiunto. Confidiamo che il BootCamp sia l’inizio di una lunga serie di collaborazioni.” Ha aggiunto Daniela Schirru, LegaCoop. “Ho partecipato all’evento con entusiasmo. A riguardo posso dire che è stata una bella esperienza.” Ha sottolineato Dimitri Pibiri, Cooperativa Fradi.
L’Università di Cagliari e le sfide del futuro. Come la quattro giorni; che nella logica della contaminazione e dell’intreccio di competenze ha coinvolto dieci dipartimenti. Partecipano ingegneria civile, ambientale e architettura (Dicaar); Giurisprudenza; Ingegneria elettrica ed elettronica (Diee); Scienze chimiche e geologiche; Ssd Chimica analitica; Lettere, lingue e beni culturali; Scienze economiche e aziendali; Ingegneria meccanica, chimica e materiali (Dimcm); Scienza della vita e dell’ambiente (Disva); Matematica e informatica; Pedagogia, psicologia e filosofia. Il work shop è stato condotto dal docente Augusto Coppola; che è anche esperto di contaminazione didattica e start up