Roberto Speranza e Conte emergenza covid

Tso obbligatorio per arginare la diffusione del Covid

Salute: il ministro Speranza avanza la proposta di trattamenti sanitari obbligatori per controllare la pandemia Covid-19 in Italia

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha dato mandato all’ufficio legislativo del suo dicastero per verificare il quadro normativo sui trattamenti sanitari obbligatori (Tso) per studiare una norma più stringente per la tutela da Covid. In un’intervista a Repubblica il ministro anche parlato di “test sierologici sui lavoratori, molecolari sulla popolazione scolastica. Un monitoraggio costante” insomma. Intanto arriva la sponda del leader leghista Matteo Salvini al presidente della Regione Veneto Zaia: ” fa bene a essere assolutamente rigoroso. Io ritengo che prima si ritorna a una normalità in sicurezza e meglio è”.

E infatti a mettere al centro dell’agenda politica la possibilità di fare un Tso per i soggetti positivi al coronavirus che rifiutano il ricovero era stato proprio Luca Zaia, dopo il caso dell’imprenditore vicentino rientrato da un viaggio di lavoro in Serbia che aveva negato di sottoporsi a un tampone e al ricovero in ospedale e che ora si trova nel nosocomio di Vicenza. La possibile stretta del governo però potrebbe creare una forte discussione in merito alla costituzionalità delle restrizioni che si vorrebbero adottare. Intanto è sempre più elevato il numero dei sindaci che chiede un inasprimento delle norme per chi potrebbe creare pericoli.

Le motivazioni del Trattamento Sanitario Obbligatorio

La legge stabilisce che si può attuare il TSO alle seguenti condizioni:

  1. La persona necessita di cure. (secondo i sanitari che l’hanno visitata)
  2. La persona rifiuta le cure.
  3. Non è possibile prendere misure extraospedaliere.

Di fatto il TSO viene messo in atto quando la persona viene ritenuta pericolosa per sé o per gli altri, in soggetti che manifestano minaccia di suicidio, minaccia o compimento di lesione a cose e persone, rifiuto di comunicare con conseguente isolamento, rifiuto di terapia, rifiuto di acqua e cibo.

Anche il sindaco di Codogno Francesco Passerini ha avallato la proposta di Zaia qualche giorno fa affermando: “Dovrebbe essere considerato reato. Dopo tutto quello che è successo, se uno consapevolmente va in giro positivo, forse il Tso è l’unica soluzione”.

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