Sei punti dalla matematica salvezza già virtualmente conquistata. E nove dal settimo posto che può valere i preliminari di Europa League.
Ma nessuna paura e nessuna speranza. A sei giornate dal termine, al di là dei numeri che ancora consentono tutto, è impossibile essere raggiunti. Ed è anche impossibile raggiungere il sogno qualificazione che all’andata era entrato nella testa dei tifosi.
Cagliari
Per il Cagliari tre settimane scarse da vivere alla giornata. Cercando motivazioni che la classifica non può dare. Magari seguendo l’esempio di Rog e Nandez, due che giocano sempre, non si fermano mai e che sembra abbiano sempre voglia di correre.
Sei partite per prendersi soddisfazioni (tra le gare da disputare ci sono anche quelle con le big Juventus, Lazio e Milan) e migliorare magari il nono posto dei tempi di Allegri. Cercando di dribblare anche le motivazioni di chi ancora ha molto da chiedere al campionato come la Sampdoria, prossima avversaria dei rossoblu.
Con Zenga che avverte: lo scenario di questo finale di torneo è unico . “Questo è un periodo particolare della stagione – ha spiegato ieri a fine gara – basta guardare i risultati e come si concretizzano. Difficile trovare una squadra compatta ed equilibrata per 90′: in un campionato “normale” è possibile apportare qualche correttivo ma qui si gioca una volta ogni tre giorni: un allungo, un contropiede e sei di nuovo scoperto. Più la partita va avanti, più commetti errori di posizione, da sfruttare nella giusta maniera”.
Tra le incognite anche quella di Nainggolan: non manca mai, ma il problema al polpaccio c’è sempre e a volte riemerge nel bel mezzo della partita come successo ieri con il Lecce. Oggi gli accertamenti per capire che cosa sia successo. Con lui non si sa mai, ma a questo punto, a due giorni dalla gara con la Samp, il Ninja è a rischio.