Secondo il virologo Fauci tra Ottobre e Novembre di quest’anno sarà possibile avere un vaccino anti-Covid19
Potrebbe essere già pronto ad ottobre un vaccino per il coronavirus. Dopo gli annunci dell’università britannica di Oxford e dell’industria farmaceutica Moderna, passate alla fase tre della sperimentazione del vaccino anti-Covid-19, ora anche Pfizer fa sapere di essere approdata a quella tappa finale. Avviando, insieme alla tedesca BioNTech, i test clinici su almeno 30 mila pazienti nel mondo. Un’ottima notizia per il presidente americano Donald Trump. Pochi giorni fa la sua amministrazione ha infatti siglato un accordo da 1,95 miliardi di dollari. Questo per accaparrarsi i primi 100 milioni di flaconi di Bnt162 – così si chiama la formula sperimentata –. In modo da distribuirlo gratuitamente ai cittadini statunitensi non appena sarà disponibile. Opzionando pure altre 500 milioni di dosi.
Il momento perfetto
Inoltre il vaccino arriverebbe a fagiolo. Prima delle elezioni e farebbe volare Trump nei gradimenti dei cittadini americani, dandogli una forte spinta verso un secondo mandato. In calo nei sondaggi, con l’America sul triste podio di Paese più contagiato al mondo con 4,2milioni di malati e quasi 150 mila morti, il tycoon, potrebbe infatti riprendersi in corner rivendicando di aver stanziato 10 miliardi di dollari per accelerare le procedure di ricerca e approvazione grazie a quella Operation Warp Speed, operazione velocità della luce, lanciata da Trump ai primi di maggio.
Le ipotesi di altri virologi
A supportare l’ipotesi di un vaccino tra ottobre e novembre, anche il super virologo della Casa Bianca, Anthony Fauci:. Lui afferma “La sorpresa d’ottobre del vaccino” negli Usa “è possibile”. “Non posso garantire il successo – puntualizza Fauci – per questo si fanno i test clinici. Ma le premesse sono buone”. In gara ci sono pure i cinesi, la corsa alle armi contro il coronavirus è una questione di supremazia geopolitica. Morgan Stanley stima che il vaccino potrebbe garantire a chi lo scopre per primo fino a 30 miliardi di entrate all’anno nella fase iniziale di immunizzazione.