Ricerca, scienze nautiche, professionalità. Nei laboratori della Cittadella Universitaria di Monserrato il simulatore dell’AC75, classe di imbarcazioni ideata per partecipare alla 36^ edizione dell’America’s Cup presented by PRADA. L’intesa tra gli ingegneri coordinati da Paolo Fadda, e 3D Aerospazio di Antonio Depau
Un’intesa di pregio, frutto di relazioni, incontri, confronto tecnico e scientifico, con gli specialisti dell’ateneo di Cagliari in prima fila. Il Cor 36 (Challenger of record di America’s Cup 36) ha scelto come sito di assemblaggio del simulatore della barca a vela AC75 i laboratori CentraLabs.
La struttura, che si trova nella Cittadella Universitaria di Monserrato, ha raggiunto negli anni elevati livelli di competenza, logistica e affidabilità. Una reputazione che è piaciuta anche allo staff di COR36, l’ente incaricato di organizzare le regate di selezione degli sfidanti dell’America’s Cup, la massima competizione mondiale dedicata alla Formula Uno del mare.
Il Cor36 ha deciso di affidarsi proprio a CentraLabs per la realizzazione del simulatore. A scopo divulgativo, questo verrà installato nel villaggio regate dell’America’s Cup. Sarà a disposizione dei visitatori e consentirà di capire difficoltà e sensazioni che si hanno nel navigare su un monoscafo volante come l’AC75. “La presenza del simulatore dell’AC75 rafforza il ruolo di CentraLabs quale centro di eccellenza internazionale nel settore della simulazione. Il nostro centro, infatti, è dotato anche dei simulatori di Airbus A320, di autobus (Bbbus) e di gru portainer-Chameleon” spiega Paolo Fadda, amministratore unico di Centralabs.
Il consorzio di ricerca, costituito e partecipato a maggioranza relativa dall’Università di Cagliari, è fiore all’occhiello dell’ateneo del capoluogo. “Il simulatore dell’AC75 consente di mettere a punto una serie di protocolli di ricerca. Ciò provoca rilevanti ricadute sia nella ricerca di base sui fattori umani, sia in quella applicata nelle tecnologie di simulazione. Diversi ricercatori e tesisti si appoggiano al nostro centro per sviluppare le proprie attività di studio e ricerca” segnala Gianfranco Fancello, direttore generale di CentraLabs.
Dalla navigazione aerea a quella marina
“Abbiamo coniugato le esigenze di Cor36 con le esperienze maturate da CentraLabs e 3D Aerospazio nell’ambito della definizione della sezione visuale del simulatore. Ciò ha consentito di installare sulle dinamiche di controllo della barca un software impiegato normalmente per la simulazione aeronautica. Gli AC75 sono barche a vela che “volano” molto basse sulla superficie dell’acqua ed hanno caratteristiche simili a quelle degli aeroplani. Siamo molto soddisfatti della collaborazione che la nostra azienda sta sviluppando con i ricercatori di Centralabs e dell’università” rimarca Antonio Depau, amministratore di 3D Aerospazio, società associata al Distretto aerospaziale della Sardegna.
“Il simulatore è composto da una piattaforma che, grazie ad attuatori elettrici, comanda bracci che permettono di orientare lo scafo della barca nelle varie dimensioni dello spazio” dice il professor Fadda.
“Gli occupanti possono sperimentare lo scafo in sei gradi di libertà. Una tipologia di movimenti che trasmette agli occupanti svariate sensazioni di accelerazione-decelerazione. Queste ultime interagiscono con l’apparato sensoriale degli occupanti, in particolare con l’apparato sensoriale cinestetico. Questo, per mezzo di recettori di velocità, posizione e forza sperimentata, elabora tutte le informazioni e le confronta con ciò che è percepito dall’apparato visivo. La completa e armonica congiunzione delle sensazioni ricevute dalle accelerazioni e lo scorrere dello scenario visivo conferiscono “realtà” all’esperienza vissuta in simulazione” aggiunge il professor Fancello.
Le partite del futuro
Una delle sfide maggiori nel campo della simulazione, consiste nell’elaborare algoritmi di calcolo che permettano ai software impiegati di “sincronizzare” le accelerazioni subite dal corpo con quanto percepito dalla vista. “Il mancato sincronismo tra queste azioni, provoca una non accettazione a livello psicologico dell’apparato di simulazione come sostituto dell’esperienza reale. Addirittura può provocare malesseri fisici e vertigini” spiegano gli specialisti.
Intanto, la gara è aperta. Montaggio e collaudo della piattaforma mobile, della componente “visual” e degli scenari riproducenti i campi di regata, sono nate dalle competenze Centralabs e 3D Aerospazio. La collaborazione è sorta da una visita di alcuni componenti del team COR36 ai laboratori. e dal supporto al collaudo da parte dei membri del team Luna Rossa Prada Pirelli. A seguire, l’apprezzamento degli specialisti sul livello di competenza di CentraLabs nel campo della simulazione e l’adeguatezza della parte logistica dei laboratori.
Checco Bruni, membro di Luna Rossa Prada Pirelli, spiega: “Il simulatore per noi è stato un valido aiuto sia nello sviluppo della barca che per quanto riguarda la preparazione atletica. Ormai software molto sofisticati riescono a riprodurre abbastanza fedelmente le situazioni a bordo. Possono essere un ottimo strumento per far capire al pubblico le sensazioni che si provano navigando su un AC75”.
I vantaggi
Paolo Fadda sottolinea: “L’utilizzo dei simulatori consente alti livelli di fedeltà. Gli equipaggi completano la maggior parte dell’addestramento pratico con questa tipologia di formazione. L’utilizzo permette di riprodurre a piacimento anche gli scenari più sfidanti, consentendo un’elevata standardizzazione dell’addestramento, con notevoli vantaggi in termini di sicurezza delle operazioni. Rafforzare le dinamiche di collaborazione fra mondo della ricerca e ambito industriale consente all’Università e al settore produttivo di essere competitivo e innovativo”.
In un contesto di riservatezza e protezione dei segreti industriali, la presenza del simulatore e degli addetti ha contribuito all’ampliamento degli orizzonti tecnici e culturali delle realtà coinvolte. “La simulazione valorizza e promuove la conoscenza scientifica come strumento di crescita e formazione degli studenti e dei ricercatori, con – rileva Gianfranco Fancello – la sperimentazione di attività di divulgazione e didattica con nuove tecnologie”.