SimilarWeb Ltd è una società di informatica londinese fondata nel 2009 che fornisce servizi di web analytics, data mining e business intelligence ad aziende internazionali. Attraverso la sua piattaforma principale utilizza tecnologie Big data per analizzare e fornire statistiche sul coinvolgimento dell’utente per siti web e app
Il primo elemento di indagine di Similarweb è costituito da un gruppo di navigatori in rete. Questo è composto da milioni di utenti anonimi dotati di un portfolio di app, plugin dei browser, estensioni del desktop e software. Seguono le fonti costituite da ISP globali e locali e dal traffico internet misurato direttamente da un learning set di siti selezionati e destinato ad algoritmi di valutazione specializzati.
Completano l’articolazione di rilevazione di Similarweb una colonia di web crawler che scansionano tutto il web. Similarweb costituisce quindi un interessante parametro di valutazione dell’andamento di un sito web. Ancorché, va detto, approssimativo, cioè in grado di fornire ordini di grandezza generali più che elementi specifici che solo i gestori del sito di riferimento possono fornire.
Il sito Radio Radio.it secondo Similarweb ha più che doppiato quello di DeeJay.it
A ogni modo, secondo Similarweb, a giugno 2020 il sito dell’emittente romana Radio Radio ha avuto oltre il doppio di affluenza del portale di quella che è considerata l’emittente nazionale meglio performante sul web: Radio DeeJay. Radio Radio è diffusa in FM nel solo Lazio, sulla piattaforma satellitare Sky e in visual radio DTT in alcune regioni italiane (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Lazio). Radio Deejay, invece, è diffusa in nazionale su FM, DAB+ e tv. Esattamente 3,87 milioni contro 1,44, con un trend di crescita imponente da parte di Radio Radio.
I dati sono verificabili da chiunque, inserendo i siti di riferimento e ponendoli a confronto. L’accertamento può evidentemente essere condotto su qualsiasi sito che raggiunge una soglia di rivelabilità. Possono quindi essere confrontati con lo stesso metro quelli di qualsiasi stazione radio.
Superamento di metri di valutazione arcaici
Ora, non vogliamo certo porre a confronto due prodotti profondamente differenti come Radio Radio (una radio esclusivamente talk) e Radio DeeJay (una radio musicale, ancorché con un’importante componente talk nel palinsesto). Ancor meno vogliamo farlo attraverso uno strumento di valutazione sommario. Questo infatti non può garantire la piena affidabilità che solo analisi puntuali effettuate attraverso l’accesso completo ai siti paragonati possono assicurare.
Vi è sicuramente la necessità di rivedere un modello arcaico di rilevazione quale è quello dell’indagine TER (Tavolo Editori Radio). Questo infatti si è trovato al centro di accese polemiche interne, da parte del socio RAI che vorrebbe l’adozione immediata di una rilevazione elettronico attraverso meter in luogo del superato modello di interviste telefoniche CATI. Anche quelle esterne non sono mancate (cfr. i rapporti con l’UPA, Utenti Pubblicità Associati, il soggetto portatore degli interessi degli inserzionisti). Tuttavia, l’esempio che qui portiamo vuole far riflettere su un’altra necessità, più generale ed importante.
Ecosistema comunicativo
Parliamo di esaminare le prestazioni radiofoniche non già e non solo in termini di ascolto audio (sia questo FM, DAB+, TV o streaming), ma attraverso le performance dell’ecosistema comunicativo di cui il sito e le pagine social costituiscono ormai piattaforme importanti. E’ un ecosistema della cui importanza gli editori sembrano non avere sempre la piena consapevolezza. E si badi bene: non già in termini di monetizzazione dei volumi di traffico, quanto di controllo delle piattaforme stesse.
La stessa Radio Radio, al centro qualche settimana fa di un incidente tecnico-politico con YouTube, sta portando avanti un processo di forte consolidamento del proprio sito come elemento centrale dell’ecosistema comunicativo. Evidentemente è consapevole proprio di quanto scriviamo.
Centralità delle piattaforme di proprietà
Una strategia purtroppo limitata tra emittenti anche importanti, che ancora oggi rendono il proprio sito satellite dei social e non viceversa. Esponendosi così a decisioni arbitrarie degli OTT del web, come quelle di YouTube.