La giornata finale si chiude con l’omaggio a Gigi Riva
XXI Festival dei Tacchi, nella giornata finale l’omaggio a Gigi Riva di Alessandro Lay, Gufo Rosmarino di Giancarlo Biffi e le Espiazioni collettive di Ilario Carta.
Un racconto ispirato a un fatto di cronaca nera avvenuto il secolo scorso
Il racconto di un un delitto ambientato proprio a Jerzu è il soggetto del romanzo. Romanzo che apre la giornata finale della XXI edizione del Festival dei Tacchi. Alle 18.30 nella Biblioteca comunale di Jerzu, Tonino Serra e Piero Carta presentano l’ultima fatica letteraria di Ilario Carta, Espiazioni collettive (Ed. Arkadia). La storia ha come protagonista Marco Migali, che lasciato il suo paese d’origine da molti anni, si ritrova a dover studiare.
Scavando nel passato, tra atti processuali, reticenze e mezze verità, scoprirà che non tutto è stato raccontato, e che lo scenario fino a quel momento immaginato è ben diverso, ancora più assurdo.
Alle 20 sale sul palco della Cantina Sociale Antichi Poderi il volatile più presenzialista al Festival dei Tacchi.
Un muro, un violino, una collana dai fili d’argento, il Grande Bosco dei Piccoli Desideri per una terra accogliente verso tutti: belli e brutti. Nel bosco dei nonni Gufo Rosmarino vedrà cose mai viste, ascolterà suoni mai ascoltati, incontrerà animali bisognosi di aiuto. Stretti a lui voleremo in cieli color di pesca, da cui sarà possibile osservare la terra in tutta la sua meravigliosa bellezza, perché come dice Nonna gufo: “Quando anche il più piccolo dei desideri non è più solo tuo ma diventa il desiderio di tanti, allora tutto può accadere!”
L’omaggio all’attaccante che ha fatto sognare la nostra isola
A 100 anni dalla nascita del Cagliari Calcio non poteva mancare l’omaggio a uno degli sportivi più amati nel mondo del pallone. Alle 21.30, sempre alla Cantina Antichi Poderi, i padroni di casa del Cada Die Teatro portano sul palco la storia, più personale che sportiva, del mitico Gigi Riva. In Riva Luigi ’69 ’70 – Il Cagliari al dì dello scudetto, Alessandro Lay, attore e autore del testo, intreccia i suoi ricordi di bambino con le prodezze di un ragazzo lombardo, arrivato quasi per caso in un’isola di pastori con la quale ha stretto un legame indissolubile, tanto da non abbandonarla mai più.