10 agosto 2020, continua la nostra passione per le stelle cadenti in un cielo non offuscato dal Covid-19
Al mare, sul balcone di casa, a passeggio, non importa dove si stà, l’obiettivo è solo uno: contemplare le “Perseidi”, le stelle cadenti, che fanno la loro comparsa in un arco di tempo compreso dal 10 agosto al 12 agosto.
Nonostante, il 2020 non sia stato un anno particolarmente felice, nessuno ha dimenticato questa sana abitudine o forse meglio chiamarla appuntamento annuale sotto le stelle. Le richieste non saranno tutte uguali, ad unirle sarà il filo di speranza, che tutti hanno maturato, dopo l’infelice esperienza del Covid.
Cosa sono le Perseidi
Le Perseidi ci regalano uno spettacolo unico, tutto da ammirare. Pochi lo sanno infatti, ma le scie luminose che vediamo comparire nel cielo altro non sono che il risultato di uno sciame meteorico. Quelle che chiamiamo stelle cadenti e che ammiriamo durante la notte di San Lorenzo in realtà sono delle meteore. Durante il suo moto di rivoluzione intorno al Sole, la Terra attraversa delle zone in cui si trovano parti di roccia e particelle che si scontrano con l’atmosfera del nostro Pianeta. I frammenti creati danno vita a delle spettacolari scie luminose, che si possono vedere anche a occhio nudo.
Perché si chiama Notte di San Lorenzo
Questa notte è infatti è dedicata al martirio di San Lorenzo. Dal III secolo sepolto nell’omonima basilica a Roma, e le stelle cadenti sono le lacrime versate dal santo durante il suo supplizio, che vagano eternamente nei cieli, e scendono sulla terra solo il giorno in cui Lorenzo morì, creando un’atmosfera magica e carica di speranza.
In questa notte, infatti, si crede si possano avverare i desideri di tutti coloro che si soffermino a ricordare il dolore di San Lorenzo, e ad ogni stella cadente si pronuncia la filastrocca “Stella, mia bella stella, desidero che…”, e si aspetta l’evento desiderato durante l’anno.
Nella tradizione popolare, le stelle del 10 agosto sono anche chiamate fuochi di San Lorenzo, poiché ricordano le scintille provenienti dalla graticola infuocata su cui fu ucciso il martire, poi volate in cielo. Anche se in realtà San Lorenzo non morì bruciato, ma decapitato, nell’immaginario popolare l’idea dei lapilli volati in cielo ha preso piede, tanto che ancora oggi in Veneto un proverbio recita “San Lorenzo dei martiri innocenti, casca dal ciel carboni ardenti”.
Un momento non solo per ammirare le stelle ed esprimere qualche desiderio, ma anche per riflettere e apprezzare le semplicità che ci vengono offerte dal nostro universo. E’ un’ occasione unica da condividere con chi si ama. Tutti pronti a contemplare le stelle.