Rapporto Istat: la povertà continua a crescere
In Italia la povertà continua a crescere. L’ultimo rapporto Istat sul cammino di perseguimento del primo obiettivo dell’Agenda Onu 2030 evidenzia come gli indicatori, nel 2019 rispetto a 2009, siano prevalentemente in forte peggioramento, molto più che per gli altri 16 obiettivi, la gran parte dei quali evidenzia soprattutto miglioramenti. Da un’ elaborazione del Centro Studi Confagricoltura su dati Istat emerge quanto segue:
La povertà nel decennio 2009-2019
Nel 2019, rispetto al 2018, si registra tuttavia un lieve miglioramento: l’incidenza della povertà assoluta (famiglie povere/famiglie totali) si è ridotta di circa il 9%, contro il +60% del decennio 2009-2019 ; nell’ultimo anno è diminuita anche del 3% l’incidenza della povertà relativa, contro il + 19% dell’ultimo decennio .
Ha un incidenza maggiore nel Mezzogiorno (Sud e Isole) con un’incidenza (2019) prossima al 9%, mentre al Nord segna 5,8% (stabile nel 2019 rispetto al 2018) e al Centro segna 4,5% (nel 2018, 5,3%).
A livello nazionale (2019) un’incidenza intorno al 11%, con il Mezzogiorno poco sopra il 20% e Nord e Centro intorno al 7%.
In generale si evidenzia che, sia la povertà assoluta, sia la povertà relativa, sono cresciute nel decennio 2009-2019 molto più al Nord e al Centro rispetto al Mezzogiorno (dove in precedenza erano già molto diffuse), e che nell’ultimo anno (2019 rispetto al 2018) gli indici sono diminuiti a livello nazionale ma cresciute al Nord.
Previsioni nel 2020
Non c’è dubbio che nel 2020, a causa dell’emergenza Covid-19, la povertà, assoluta e
relativa, crescerà; soprattutto per effetto dei minori redditi…
In base alle prime rilevazioni delle principali organizzazioni caritative (Caritas, Banco
Alimentare, ecc.), le richieste di aiuto, dopo un incremento durante il lockdown dei mesi
di marzo, aprile e maggio superiore al 100% rispetto al periodo pre-Covid, si sarebbero
successivamente attestate intorno a +40%.
D’altra parte, molte famiglie hanno fatto fronte ai minori redditi con i propri risparmi e altre hanno verosimilmente recuperato i propri livelli di reddito rispetto alla situazione “preCovid19.
Certezze sulla dinamica di queste evoluzioni non ci sono ma, tenendo conto degli “indizi”, è ragionevole supporre, a fine 2020, un incremento medio della povertà totale, assoluta o relativa, almeno nell’ordine del 30%.
Complessivamente i nuovi poveri (relativi e assoluti) sarebbero poco più di 4 milioni, per 1,4 milioni di famiglie; le nuove persone in condizione di ristrettezza assoluta sarebbero 1,4 milioni, corrispondenti a 500 mila famiglie