Ferragosto: anno da dimenticare per i gestori, fine estate incerto
Camping e agriturismi un po’ come gli alberghi: al completo per Ferragosto. Per i pranzi e le cene in campagna nelle zone dell’interno si sono registrati anche numeri superiori agli anni scorsi. Ma per il resto i conti non tornano: a due giorni dal pienone nei campeggi si registrano già i primi cali. E non aiuta la nuova impennata di contagi in tutta Italia e all’estero che non favorisce gli spostamenti a settembre.
Secondo il presidente della Faita Nicola Napolitano la pandemia ha cambiato però fortemente le abitudini e le possibilità di spesa. Camper e tende se ne stanno andando, resistono ancora solo i bungalow. Le famiglie hanno meno disponibilità economica, nettamente inferiore rispetto agli anni scorsi – secondo le rilevazioni del Centro studi Faita – con un crollo nelle presenze nei ristoranti interni dei campeggi. Hanno tenuto invece le pizzerie. Al momento settembre rimane ancora una incognita per i campeggi, mentre c’è qualche segnale positivo per gli agriturismi. Inoltre sempre secondo la federazione della attività all’aria aperta, il recente decreto di chiusura delle discoteche assieme alle notizie dell’aumento dei contagi, non stanno favorendo le prenotazioni. E’ stato un Ferragosto diverso.
“Agosto sta rappresentando una luce in questa stagione nera – afferma Michelina Mulas, presidente di Terranostra Campagna Amica Sardegna, l’associazione degli agriturismo Coldiretti -. Per Ferragosto abbiamo registrato nella maggior parte degli agriturismi Campagna Amica il tutto esaurito con le sale però ridotte di circa il 50% per garantire il distanziamento”. L’anno scorso era stato invece un boom. I circa 550 agriturismi che contano 6.700 posti letto avevano registrato 42.256 arrivi.
Per una media di permanenze di 3,47 giorni e un totale 146.496 presenze con una crescita dell’11,81% rispetto al 2018. Poi la pandemia: giugno non pervenuto e luglio in chiaroscuro. Il “sole” è spuntato solo ad agosto, ma resta l’incognita di fine estate, con i turisti stranieri sempre più rari e quelli italiani che aspettano di prenotare all’ultimo con un occhio alla curva epidemiologica.