CeDAC - da venerdì 21 agosto nell'Isola "Dialoghi degli dei"

CeDAC – da venerdì 21 agosto nell’Isola “Dialoghi degli dei”

Uno spettacolo di Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia – “Dialoghi degli dei” a Nora per La Notte dei Poeti, poi a Olbia, Tempio e San Gavino

Viaggio sull’Olimpo con i “Dialoghi degli dei”. Uno spettacolo de I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica, liberamente tratto dall’opera omonima di Luciano di Samosata. Lo spettacolo è in tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC.

Si tratta di una scoppiettante pièce che rivela vizi e (rare) virtù delle divinità che governano il destino dei mortali, spesso seguendo le proprie inclinazioni e il proprio capriccio o lasciandosi travolgere dalle passioni. Debutterà venerdì 21 agosto alle 20 nell’area archeologica di Nora (Pula), per il XXXVIII Festival La Notte dei Poeti.

Una lezione sul mito

Un’intrigante e divertente “lezione” sul mito con una cifra ironica e irriverente. Caratteristica di una delle più apprezzate (e premiate) compagnie della scena contemporanea, diretta da Massimiliano Civica, uno dei più interessanti registi teatrali italiani.

La brillante commedia è in cartellone sabato 22 agosto alle 21 all’anfiteatro Mario Ceroli di Porto Rotondo (Olbia). Poi domenica 23 agosto alle 21.30 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania e infine lunedì 24 agosto alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale. Quest’ultima in occasione della Stagione di Prosa 2019-2020 nell’intensa estate firmata CeDAC, nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.

Un’interrogazione sull’Olimpo

Sotto i riflettori Gabriele Carli, Giulia Gallo, Serena Guardone, Giovanni Guerrieri e Enzo Iliano per una graffiante parodia del mondo omerico. In questo mondo le potenze superne e infere rivelano il loro lato più “umano”, le loro fragilità e debolezze. Si tratta di un vivace affresco della vita quotidiana sull’Olimpo, in un raffinato gioco metateatrale. Questo viene evocato tra i banchi di scuola e diventa oggetto di interrogazione da parte di una severa e intransigente insegnante. Tutto ciò tra il riaffiorare di ricordi (e incubi mal sopiti) di una (tardiva) adolescenza.

Rispetto all’originale

Lo spettacolo è costruito sulla falsariga dell’originale, in cui lo scrittore greco prendeva le distanze dalla tradizione e dai pregiudizi. Analizzava gli antichi miti e gli interventi divini, in particolare le punizioni inflitte in seguito a una colpa o a un errore, dal punto di vista dei condannati. Offriva così una sua versione dei fatti e all’occorrenza una sorta di “riappacificazione”, con la sensibilità “moderna” e disincantata di un cittadino colto del II secolo d.C. forgiatosi nello studio della sofistica. I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica riscoprono il pantheon “classico”. Da qui traggono spunti di riflessione sul presente e sulla condizione dell’umanità – non poi troppo mutata – alle soglie del Terzo Millennio.

I “Dialoghi degli dei”

Nei “Dialoghi degli dei” , forse l’opera più famosa dell’autore della “Storia Vera”, Luciano mette a confronto Zeus e Prometeo. Il titano incatenato sul Caucaso per aver ingannato il re degli dei è qui ricordato come colui che forgiò la stirpe degli uomini con terra e fuoco. Il fedifrago sposo di Era, invece, discute d’amore con Eros. Un volubile fanciullo capace di infiammare i cuori e unire i destini scoccando le sue frecce fatali. Con Ermes rievoca la sua passione per Io, tramutata in vacca e tormentata dal tafano per volere della sua vendicativa sposa. Mentre riesce finalmente a rubare un bacio al bel Ganimede rapito, prima di nominarlo olimpico “coppiere”.

Sopraggiunge Era, furente per l’ennesimo tradimento del consorte. I due sposi discutono anche l’impudenza di Issione, a sua volta ansioso di ottenere i favori della dea. E così via in un susseguirsi di conversazioni sul confine tra tono filosofico e quello più “mondano”. Tra queste vi è quella celeberrima di Afrodite con la Luna sulle rispettive vicende amorose, tra pettegolezzi e rimproveri per le altrui “distrazioni”. Ancora, sono famose le confidenze di Apollo ad Ermes, nonchè i discorsi tra Era e Latona, che racconta pene e gioie della maternità. Vanta le qualità dei propri figli mentre l’altra la invita a ringraziare, semmai, la fortuna.

Paride, Apollo ed Ermes

Affiora l’episodio della gara tra le dee e del giudizio di Paride, così infausto per i troiani. Si parla della stirpe di Apollo e di certe sue intemperanze e trasgressioni. Dell’ira del dio della guerra e dell’insofferenza di Ermes, stanco del suo compito di messaggero. Dal contesto ludico e scherzoso emerge anche una visione dell’amore etero e omosessuale (gelosia a parte) di sorprendente attualità.

Gli inganni di Zeus

Tra malizia e sottile umorismo l’autore mette gli dei di fronte alle proprie responsabilità. Soprattutto, davanti alle conseguenze delle loro “imprese” non sempre ammirevoli. Zeus si spoglia di ogni solennità e si rivela un amante infaticabile, se non proprio un tombeur de femmes. Disposto a ricorrere a qualunque mezzo pur di sedurre la giovane o il fanciullo oggetto del suo desiderio. Con metamorfosi, inganni e perfino rapimenti (dunque la prima vittima dei capricci di Eros). Nei comportamenti e negli atteggiamenti degli altri abitanti dell’Olimpo si ravvisano tratti che li fanno somigliare pericolosamente ai mortali.

Una interrogazione particolare

«Scritti da Luciano di Samosata nel II secolo dopo Cristo – si legge nelle note di presentazione -, questi “Dialoghi degli dei” si presentano come una raccolta di gossip su vizi e trasgressioni degli abitanti dell’Olimpo. Gli scontri “familiari” tra Zeus e Era, le continue lagnanze per le malefatte di Eros, i pettegolezzi tra Dioniso, Ermes ed Apollo… In questa versione, gli Dei sono atterrati in una classe di un ginnasio. Diventano oggetto concreto delle spietate interrogazioni con cui un’austera insegnante tormenta due suoi allievi.

Seduti ai loro banchi di scuola e con i calzoni corti, i due maturi studenti sono interrogati su tresche e malefatte degli immortali. Sperimentano sulla propria pelle le ingiustizie della scuola, preludio alle future ingiustizie della vita».

Gli eroi come specchio deformante della realtà

I “Dialoghi degli dei”, nella versione di Massimiliano Civica con I Sacchi di Sabbia, rappresentano così l’occasione per riappropriarsi di un immaginario “mitologico” alle radici della cultura occidentale. Si tratta di una rilettura in chiave ironica e metateatrale. Trasforma le storie fantastiche di divinità ed eroi in uno specchio “deformante” della realtà. Tra (dis)avventure erotiche ma non solo, invidie e rivalità, piccole e grandi tragedie in cui è facile ritrovarsi e riconoscersi. Per un’indagine sulle ragioni della mente e del cuore e sulla giostra vertiginosa delle passioni tra sacro e profano.

 

About Roberta D'Aprile

Nata e cresciuta a Cagliari. Da sempre amante del cinema, delle serie televisive, della fotografia e di qualsiasi forma d'arte, oggi sono una laureanda in Beni Culturali e Spettacolo con indirizzo Spettacolo. Nel tempo libero mi occupo di volontariato, nello specifico animalista.

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