Per via del Covid-19 sono state allestite due aree di controllo aeroportuali per i passeggeri provenienti dalle zone a rischio
Sono state allestite le prime due aree di controllo aeroportuali per i passeggeri provenienti dalle zone indicate ad alto rischio per la diffusione del Covid-19. Ovvero: Grecia, Croazia, Spagna, Malta. In linea con le disposizioni nazionali e regionali, l’ATS Sardegna ha installato i primi due punti di controllo all’interno degli aeroporti di Olbia e di Elmas. Nei prossimi giorni sarà allestito il punto dell’aeroporto di Alghero. Le prime due aree di controllo aeroportuali consentono ai viaggiatori provenienti dalle aree indicate nelle ordinanze ad alto rischio di effettuare, in seguito alla compilazione di un apposito modulo, il tampone per la diagnosi del Covid-19.
I campioni
I campioni sono poi processati nei laboratori dell’AOU di Cagliari e di Sassari e del P.O. SS. Trinità e i risultati sono forniti entro le 24 ore successive. In caso di positività, i viaggiatori saranno presi in carico dai Servizi di Igiene competenti per territorio e saranno monitorati e sottoposti al periodo di isolamento. Inoltre, saranno attivate tutte le procedure sugli eventuali contatti del paziente risultato positivo.
Le parole del Commissario Straordinario di ATS Sardegna
“L’installazione delle prime due aree di controllo aeroportuali rappresenta un’importante forma di tutela a vantaggio della salute pubblica -. Afferma il Commissario Straordinario di ATS Sardegna Giorgio Carlo Steri -. Il nostro compito è quello di individuare, circoscrivere e contenere. Grazie al lavoro svolto nei mesi scorsi, la Sardegna è risultata Covid free: siamo riusciti a isolare tutti i focolai, ora non possiamo abbassare la guardia ma, al contrario, dobbiamo vigilare sugli arrivi dai Paesi a rischio, cercando di identificare subito eventuali passeggeri positivi anche asintomatici”.
Cosa fare dopo l’arrivo
Nel rispetto della normativa, i passeggeri proventi dalle aree a rischio possono anche effettuare il tampone nel paese di provenienza nelle 72 ore precedenti all’atterraggio per certificare la loro negatività al virus o essere presi in carico dall’ATS Sardegna entro le 48 ore successive al loro arrivo nell’Isola. In quest’ultimo caso, dopo aver contattato i servizi sanitari, i viaggiatori dovranno attendere l’esito del tampone nel rispetto delle regole sulla quarantena preventiva e volontaria. “In questo momento si è abbassata l’età del contagio, ma la malattia e i casi gravi sono sempre dietro l’angolo – continua il Commissario Straordinario -. La raccomandazione è sempre quella di usare la mascherina, lavarsi la mani spesso e mantenere il distanziamento sociale per quanto possibile. Con l’adozione di queste tre semplici regole le possibilità di ammalarsi sono veramente remote”.