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Gianni Garrucciu e la forte amicizia che lo legò all’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga
Lo scrittore-giornalista sardo Gianni Garrucciu, per lunghissimi anni amico personale dell’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Regala oggi a PPN News un suo ricordo speciale e molto particolare, che sintetizza in maniera straordinariamente efficace la forte amicizia tra lui e Cossiga. Oggi a dieci anni esatti dalla morte del famoso“picconatore” rende Cossiga ancora più austero e rigoroso. Rispetto a quanto non sia sembrato negli anni in cui Cossiga era il vero protagonista assoluto della scena politica nazionale e internazionale.
Il buen retiro in Sardegna
Nella chiesetta di Stintino, in questa località turistica della Sardegna nord-occidentale.Un borgo dei pescatori che si rifugiarono fuggendo dall’isola dell’Asinra. Pertanto noto dove numerose famiglie quali Berlinguer e poi Moratti usarono come buen retiro. Qui l’industriale milanese costruì l’hotel e il villaggio Roccaruja, sede della preparazione atletica dei giocatori dell’inter.
Stintino, un vero e proprio angolo di paradiso
E’ propriamente la meta preferita di un turismo ben miscelato tra il milanese che vede le spiagge più belle della Sardegna e il turista che trova se stesso tra le colline di Capo Falcone e l’Asinara, ad esempio. Qui trascorre la vacanza verso agosto una cerchia ristretta di amici intimi di Cossiga. Tutti legati dall’amore e dall’affetto e sopratutto dal rimpianto non avendolo più vicino.
Una tradizione ormai decennale
Accade infatti che il 17 agosto,questo piccolo ristretto gruppo si da appuntamento nella chiesetta dedicata all’Immacolata concezione. Tutto ciò per ricordare il loro amico attraverso una celebrazione di una messa. Con una messa, una preghiera o la comunione. Infine terminato il tutto si ricorda in piazza qualche aneddoto che fa sorridere.
Un ricordo nitido del giornalista Garrucciu
“Avevo cinque anni, quando lo conobbi” Queste sono le parole di Garrucciu, un giornalista, scrittore, una vita in Rai. Continua dicendo : “Facevo il chierichetto a San Giuseppe e spesso ascoltavo la messa nel coro dietro l’altare, proprio a due scranni di distanza dove si sedeva sempre Cossiga. Lui lo faceva per un maggiore raccoglimento personale e per non disturbare.” Era chiaramente accompagnato dalla scorta e attirava l’attenzione dei fedeli finché non divenne un’abitudine.