Fibromialgia: il rimedio più economico ed efficace arriva dagli alimenti; si tratta del misterioso coenzima Q-10
In un’intervista rilasciata a Rosanna Lambertucci, la reumatologa Maria Sole Chimenti presenta una delle patologie più diffuse tra la popolazione italiana: la fibromialgia. Sono infatti 3-4 milioni gli italiani che soffrono di questa malattia reumatica cronica, spesso confusa con altri disturbi e sottovalutata. I sintomi possono infatti essere i più svariati: algie, vertigini, sindome del colon irritabile, astenia. Perfino la depressione fa spesso capolino nel quadro clinico, a causa dell’alterazione dei neurotrasmettitori di cui la patologia è causa.
Una malattia subdola
Una diagnosi certa è ottenibile soltanto mediante visita reumatologica e molto spesso solo attraverso l’esclusione di altre possibili patologie sintomatologicamente somiglianti. La terapia si avvale sia dell’approccio farmacologico che di quello nutrizionale. In campo farmacologico i medicinali più efficaci sono: i miorilassanti, gli analgesici e gli anti-depressivi. Molto importante nel trattamento della fibromialgia risulta anche la riabilitazione. L’alimentazione consigliata è invece quella ricca di nutrienti e povera di zuccheri e grassi. Particolarmente benefico è inoltre l’apporto di cibi contenenti il coenzima Q-10.
L’importanza della dieta
Come sottolineato dalla giornalista Angelica Amodei, è stato dimostrato che l’integrazione del coenzima Q-10 attraverso la dieta (o con gli integratori) risulta particolarmente vantaggiosa. Tale coenzima infatti ha il compito di convertire il cibo in energia spendibile dall’organismo. Oltre a subire un naturale decremento con l’avanzare dell’età, il coenzima è deficitario nei pazienti affetti da fibromialgia. I cibi migliori sono quindi i pesci grassi (salmone, tonno, sardine, sgombro etc.), la frutta a guscio, il germe di grano e le verdure.