Prende il via il programma “Scuola sicura” anche nelle scuole sarde
Arriva anche nelle scuole sarde la proposta del commissario nazionale per l’emergenza Covid Domenico Arcuri. Il programma “SCuola sicura” prevede test sierologico per docenti e personale Ata dal medico di base. L’invito sta arrivando in queste ore nelle caselle di posta elettronica dei dipendenti del ministero attraverso le segreterie dei singoli istituti. Bastano pochi minuti, avverte Arcuri, e la tessera sanitaria. “Se l’esito sarà negativo – si legge nel comunicazione – avrai il via libera per recarti al lavoro in sicurezza. Se sarà positivo, il tuo medico, nel totale rispetto della privacy, ti inviterà a fare un successivo test molecolare”.
I giorni di attesa dell’esito saranno considerati assenze giustificate. Tutto in attesa del 22 settembre, data di riavvio della scuola in Sardegna, otto giorni dopo l’apertura decisa a livello nazionale. Dal tavolo sardo della scuola era emerso un primo problema: per l’1 settembre è fissato l’avvio dei recuperi scolastici. E per la città metropolitana di Cagliari il ritorno anticipato dovrebbe coinvolgere il 60 per cento della popolazione studentesca.
Al via due milioni di test sierologici, non solo docenti, ma tutto il personale
Per un ritorno tra i banchi in sicurezza arrivano i test sierologici a docenti, educatori e bidelli, dai nidi alle superiori. Il commissario straordinario Domenico Arcuri ha annunciato 2 milioni di test che saranno messi a disposizione per il personale scolastico. Uno screening di massa a tutela dei lavoratori. L’esame, gratuito e non obbligatorio, sarà da fare entro una settimana prima dell’avvio delle lezioni. Una corsa contro il tempo: i test partiranno da lunedì 24 agosto sino al 7 settembre.
Un lavoro impegnativo, visto il numero di persone coinvolte, per svolgere il quale le Regioni si appoggeranno ai medici di famiglia. Saranno loro a fare il prelievo di una goccia di sangue, con il metodo del cosiddetto “pungi dito”, e ad osservare nel giro di pochi minuti il bastoncino di plastica dove appare il risultato della ricerca delle immunoglobuline legate al coronavirus. Se c’è una positività, la Asl farà il tampone entro 48 ore.